fbpx
play_arrow

keyboard_arrow_right

skip_previous play_arrow skip_next
00:00 00:00
playlist_play chevron_left
volume_up
chevron_left
  • play_arrow

    Young ASCOLTA LA DIRETTA

  • play_arrow

    Deep

  • play_arrow

    Relax

  • play_arrow

    Passion

News

La svolta ecologista della Cina

today20 Gennaio 2020

Background
share close

Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Toxic – Britney Spears”

È ormai ufficiale: come si evince da un comunicato stampa divulgato congiuntamente dalla Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme e dal ministero dell’Ecologia della Cina il Paese dalla triste fama di produttore di circa 215 milioni di tonnellate di rifiuti urbani l’anno ha intenzione di compiere un’ambiziosa, seppur graduale, svolta ecologica all’interno della nazione, partendo dalle grandi metropoli e andando progressivamente ad innervare anche i centri più piccoli entro il 2025.

All’atto pratico, il piano quinquennale promosso dalla Cina consisterà nel vietare in tempi e luoghi differenti l’utilizzo, l’acquisto e la vendita di sacchetti, imballaggi, stoviglie, cotton fioc ed altre plastiche monouso, in quanto prodotti altamente inquinanti e per di più difficilmente riciclabili: per dare un’idea di questo nuovo meccanismo, è utile fare l’esempio delle buste in plastica non biodegradabili, che verranno bandite dai centri commerciali, dal mondo della ristorazione take-away e a domicilio e dai supermercati entro la fine dell’anno corrente nelle grandi città, entro il termine del 2022 in quelle più piccole e nella totalità del territorio nazionale entro il 2025, mentre le cannucce dovranno sparire dai ristoranti di ogni centro urbano già entro il 2020.

Con qualche anno di ritardo rispetto all’Unione Europea, insomma, il Paese ha finalmente preso atto dell’emergenza rifiuti che imperversa oramai a livello globale e si è rimboccato le maniche per iniziare ad agire seriamente per cambiare le cose, andando ad aggiungere questa serie di provvedimenti al progetto più grande, già avviato nel 2017, di diminuire le importazioni di rifiuti plastici e cartacei dall’estero: un atto encomiabile, che certamente continueremo a seguire con interesse, e che si spera possa fungere da trampolino di lancio verso ulteriori misure in favore dell’ambiente.

Written by: Veronica Di Sero

Previous post

Salute e benessere

L’hikikomori, un disturbo adattivo sociale

Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Hikikomori – Artemix” L’hikikomori è un termine giapponese la cui traduzione letterale significa “isolarsi, stare in disparte”. Si tratta di fenomeno caratteristico del Giappone, ormai in espansione anche in Italia, che vede ragazzi e giovani adulti decidere volontariamente di vivere in isolamento nella propria abitazione. Una reclusione che può durare mesi o in casi più estremi per anni, senza alcun contatto con il […]

today20 Gennaio 2020

Post comments (0)

Leave a reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0%