In occasione dell’inizio della 106ª edizione, ripercorriamo la storia di uno dei tre grandi giri del ciclismo su strada
Oggi 6 Luglio avrà inizio la centoseiesima edizione del Tour de France, che insieme al Giro d’Italia e alla Vuelta spagnola rappresenta il trittico dei grandi giri del ciclismo su strada. Ne approfittiamo per rivedere un po’ la storia di questa competizione.
Iniziamo dicendo che, partendo con la prima edizione nel 1903, è il giro più antico al mondo: a partire da quella data, ogni anno si è tenuta una nuova edizione (ad esclusione dei periodi della prima e della seconda guerra mondiale). Alla sua nascita è legato un evento storico passato alla cronaca come l’affare Dreyfus: un ufficiale francese di nome Alfred Dreyfus fu accusato di aver venduto segreti militari alla Germania. Questa notizia spaccò l’opinione pubblica francese tra chi sosteneva la colpevolezza di Dreyfus e chi la sua innocenza. Il dibattito arrivò fin nel mondo sportivo e della stampa di settore dove, a causa della pressione fatta dagli sponsor schierati politicamente, un gruppo di editori decise di creare una nuova rivista, stampata su carta gialla (da dove arriverà poi la maglia gialla), e di dare il loro appoggio incondizionato a Henri Desgrange, ciclista ed ideatore del giro.
La prima edizione si svolse dal 31 Maggio al 5 Luglio del 1903, con partenza e arrivo a Parigi e tappe intermedie a Lione, Marsiglia e Nantes. La durezza della corsa e l’elevato costo economico portarono all’iscrizione di soli 15 partecipanti per il primo Tour. Allora Desgrange decise di portare diversi accorgimenti e di aumentare i premi per gli atleti: questa manovra portò ad avere 60 partecipanti alla successiva edizione, tra cui anche dilettanti ed avventurieri.
Negli anni il Tour ebbe diversi tracolli a causa della morte di alcuni atleti durante la gara: Lo spagnolo Francisco Cepeda perse la vita nel 1935, vittima di una spaventosa caduta lungo la discesa del Galibier. Poco prima della vetta del Mont Ventoux, il 13 luglio 1967 morì il ciclista inglese Tommy Simpson, vittima di un micidiale cocktail di anfetamine e alcol e del caldo opprimente. Nel 1995 morì il giovane ciclista italiano e campione olimpico Fabio Casartelli a causa delle ferite riportate nella caduta nella discesa del Col Portet d’Aspet (Pirenei). Ma lo scandalo peggiore legato al Tour arrivò nel 1998, quando ci si rese conto dell’inefficacia dei controlli antidoping. Da quel momento a cadenza quasi annuale vennero squalificate squadre ed atleti che utilizzavano sostanze proibite per arrivare alla maglia gialla. Il caso più eclatante fu quello del campione Lance Armstrong, che si vide annullate 7 vittorie del tour a causa del suo utilizzo di sostanze dopanti.
Insomma, la storia del Tour è segnata da luci ed ombre, ma sicuramente resta un evento affascinante e da non perdere per tutti gli appassionati di ciclismo.
Post comments (0)