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Cultura

“La setta dei poeti estinti”, intervista a Emilio Fabio Torsello e Maria Sabia

today20 Maggio 2021

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Tu parlavi una lingua meravigliosa”- Lucio Dalla

“Con la cultura si mangia, ma diamole un’anima” Emilio Fabio Torsello

Amministratore della pagina e del progetto letterario e culturale Emilio Fabio Torsello giornalista, con la collaborazione di Mara Sabia, attrice, docente e poetessa: la setta dei poeti estinti. 

Un percorso culturale nato sui social e che si espande anche nella realtà, trasformandosi in quella fenice, per portare uno spiraglio di luce nella società.

Una rinascita sociale sul web. Una vera e propria rivoluzione poetica, prendendo spunto però dal passato. Un nome che non mi è nuovo, perché la scelta di “la setta dei poeti estinti”? Lo spunto del film “l’attimo fuggente” è solo relativo al nome della pagina, oppure avete preso ispirazione da altro? 

“La pagina de La Setta dei Poeti estinti si ispira all’Attimo fuggente, film cult che racconta il rapporto virtuoso dei giovani con la letteratura. Ci siamo ispirati al film perché pensiamo che il rapporto tra lettura e poesia debba essere diretto, non mediato eccessivamente dalla critica. Per comprendere la poesia però è sempre necessario avere una solida base di cultura classica”.

Raccontatemi l’epifania di questa scelta divulgativa sui social. Avevate altri progetti, oltre Instagram? Sappiamo che ormai l’influenza dei social è imponente, avete altro in mente, per divulgare l’essenza completa dell’arte? 

“Il progetto de La Setta dei Poeti estinti è nato nell’estate del 2013, mentre sul divano guardavamo L’Attimo fuggente, di Peter Weir. Ci siamo detti “perché non ricreare il circolo poetico sui social?”. E così abbiamo aperto una pagina Facebook. Qualche settimana dopo, quando sulla pagina c’erano non più di cinquemila persone, abbiamo dato appuntamento a quanti ci seguivano a villa Celimontana, a Roma, dicendo: “Ci riconosceremo perché ciascuno di noi avrà un libro in mano”. Vennero 15 persone e ci sedemmo tutti insieme a leggere sul prato. Oggi tutto questo sarebbe di difficile gestione dato che agli eventi, prima che il Covid ci chiudesse in casa, partecipavano oltre 160 persone a sera.

Abbiamo quindi iniziato a incontrarci prima nelle librerie e poi nei teatri, nei musei, nei luoghi d’arte, nella convinzione che sia utile ed essenziale unire la letteratura alla bellezza. Prima della pandemia ai nostri eventi (quasi tutti con bigliettazione) partecipavano oltre trecento persone a serata”.

“Crediamo in una società migliore”, questa è la descrizione che avete ben sottolineato nel vostro profilo ed ho avuto subito una ventata di speranza. Qual è la società migliore che immaginate? E in che modo? 

“Crediamo in una società in cui si diventi capaci di mettere da parte l’odio e la rabbia, magari proprio grazie alla bellezza e alla poesia che ci insegnano come gli altri siano un’opportunità di conoscenza e non qualcuno da temere”.

Raccontatemi degli eventi, nei quali siete stati protagonisti e quali altri progetti culturali avete in mente. 

“Dagli incontri alla Certosa di Padula – dove abbiamo portato la Divina Commedia – fino alle  serate letterarie al Castello di Santa Severa, a Palazzo Merulana, al Castello di Lagopesole, alle Case romane del Celio, a Casa Merini a Milano. Possiamo dire di aver girato l’Italia portando con noi i più grandi autori di sempre. 
Tra le prossime iniziative – il 30 maggio – un incontro presso il Teatro dell’Unione di Viterbo, con il professor Giulio Ferroni, dedicato alla Divina Commedia”.
La poesia getta le radici, per poi far sbocciare un geme fiorito di speranza. Seguite la pagina #la setta dei poeti estinti di Emilio e Mara, su instagram. La cultura non si ferma, mai. 

Written by: Francesca Aiello

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