Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Time – Pink Floyd”
Un team di paleontologici ha recentemente ritrovato le ossa della coda di uno Spinosauro, che permettono di affermare qualcosa di rivoluzionario
Quattro campagne di scavo nel deserto del Kem Kem in Marocco, finanziate perlopiù dalla National Geographic Society e svolte tra il 2015 e il 2019, hanno fatto rinvenire alcune ossa di Spinosauro che ci fanno scoprire qualcosa di interessantissimo sulla struttura del dinosauro.
Grazie a questo scheletro si può arrivare a definire lo Spinosauro “il dinosauro predatore più completo di tutta l’Africa continentale” a detta del direttore del progetto di ricerca (nel quale ci sono ben sette paleontologi italiani): Nizar Ibrahim, studioso dell’Università di Detroit Mercy.
Le ossa ritrovate hanno permesso infatti di ammirare una coda dalla “struttura inedita, lunga quasi 5 metri e completa all’80%”, come afferma uno dei sette italiani, Cristiano Dal Sasso del Museo di Storia Naturale di Milano.
Dal Sasso spiega che la coda spinosauriana presentava “grandi fasci muscolari alla base, mentre lunghe spine, sia sopra che sotto le vertebre, la rendevano alta e piatta come un lungo nastro. I potenti muscoli e le articolazioni flessibili permettevano allo spinosauro di muovere la coda lateralmente con un moto ondulatorio molto potente, come fanno i moderni coccodrilli e alcuni anfibi.
Dunque nessuno fino ad ora aveva immaginato che il più importante dinosauro predatore avesse una coda più simile a una pinna che a quelle lunghe e sottili dei dinosauri carnivori terrestri, e che dunque lo Spinosauro potesse nuotare e fosse un esemplare acquatico!
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