Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Deer In Highlights – Sia”
Ruminant Genome Project, questo il nome di un ambizioso progetto di ricerca che, attraverso una mappatura del genoma delle renne, punta ad individuare le basi genetiche che si celano dietro alle particolarità di questi straordinari animali.
Non serve infatti che questi ruminanti simbolo del Natale siano in grado di volare alla velocità della luce per consentire a Santa Claus di consegnare i doni a tutta l’umanità in una sola notte perché vengano considerate creature di notevole interesse scientifico: questi mammiferi, largamente diffusi lungo le vaste e gelide aree dell’emisfero settentrionale, sono il frutto di processi adattivi davvero degni di nota, tanto da essere perfettamente in grado di sopravvivere a climi estremamente rigidi, poveri di cibo e di luce solare.
A questo proposito, lascia davvero a bocca aperta osservare come le renne siano in grado di cambiare il colore dei propri occhi, a mo’ di occhiali da sole, a seconda della stagione, e che possano vedere la luce ultravioletta per destreggiarsi nel bel mezzo di una tormenta di neve; e ancora stupisce non poco la loro abilità di regolare i propri ritmi circadiani a seconda della maggiore o minore attività metabolica necessaria per sopravvivere nei vari periodi dell’anno e la stupefacente velocità con qui questi animali rigenerano le loro corna, che tocca i 2,5 centimetri di ricrescita al giorno!
Sono proprio queste ultime due peculiarità delle renne il centro delle speculazioni del Ruminant Genome Project, che spera da un lato di sviluppare una cura contro i fastidi del jet lag, e dall’altro di sintetizzare una formula funzionale alla prevenzione del cancro (i geni che regolano la rigenerazione delle strutture, infatti, sono strettamente legati allo sviluppo delle cellule tumorali).
Insomma, in questo Natale 2019 si rinnova, sebbene sotto una luce diversa, la nostra ammirazione verso questi super animali!
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