fbpx
play_arrow

keyboard_arrow_right

skip_previous play_arrow skip_next
00:00 00:00
playlist_play chevron_left
volume_up
chevron_left
  • play_arrow

    Young ASCOLTA LA DIRETTA

  • play_arrow

    Deep

  • play_arrow

    Relax

  • play_arrow

    Passion

Scienza e Tecnologia

La percezione visiva e l’incredibile plasticità del cervello umano

today6 Aprile 2019

Background
share close

Milena Canning è una donna scozzese di 48 anni.
18 anni fa, a causa di un’infezione respiratoria e ripetuti infarti, entra in coma per 8 settimane. Quando si risveglia, è completamente cieca. O quasi.

Qualche mese dopo, infatti, si sorprende vedendo il luccichio verde di un pacchetto regalo. Comincia a percepire, sporadicamente, altri stimoli visivi, ma in modo alquanto particolare: le gocce d’acqua che scorrono sul vetro quando piove, ma niente dentro un bicchiere; i capelli di sua figlia raccolti in una coda quando vanno su e giù mentre cammina, ma non il suo volto. Riesce a muoversi in ambienti disordinati e prendere una palla al volo, ma non è in grado di vederne il colore una volta afferrata.

Quello di Milena è un fenomeno raro detto sindrome di Riddoch, in cui una persona cieca può vedere coscientemente un oggetto se in movimento, ma non se statico.
La risonanza magnetica mostra una perdita di tessuto grande come una mela nella parte posteriore del cervello: ha praticamente perso interamente i lobi occipitali, responsabili della visione. Ciò che appare intatta, però, è una regione nota come complesso mediotemporale, sensibile ai movimenti.

Il cervello di Milena ha preso una strada insperata: è la “magia” della plasticità neuronale, grazie a cui i tessuti sani intorno a quello danneggiato si riorganizzano e, in questo caso, permettono un profondo e non convenzionale recupero della vista basato sulla percezione del movimento.

Di Andrea Valitutti

Written by: Veronica Di Sero

Previous post

ambiente

News

Trascorrere 20 minuti a contatto con la natura riduce lo stress

La natura riesce sempre a infondere nelle persone un certo senso di pace e tranquillità. Questo era già presente nel nostro panorama culturale, ma adesso una ricerca dell'Università di Michigan, recentemente pubblicata sulle pagine della rivista specializzata Frontiers in Psychology, ha dimostrato che il segreto per combattere lo stress è trascorrere almeno 20 al giorno a contatto con la natura in un parco urbano, in campagna o ovunque ci sia […]

today5 Aprile 2019

Post comments (0)

Leave a reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0%