Dopo 150 anni dalla firma della Convenzione del metro, un trattato condiviso da più di 100 nazioni, è entrato in vigore il nuovo Sistema Internazionale delle unità di misura. A soppiantare l’unità del chilo è stato un calcolo matematico che si fonda sulla costante di Planck, misurata attraverso la bilancia di Kibble, un sofisticato strumento in grado di confrontare la potenza elettrica con la potenza meccanica generata da una massa. Ad oggi solo un esiguo numero di laboratori in tutto il mondo sono stati in grado di calcolare tale costante.
Ma perché cambiare unità di misura?
Il chilogrammo è stato costruito nel 1875 e conservato a Sèvres in Francia sotto una triplice campana di vetro. L’unità di misura in questione era di forma cilindrica e realizzata adoperando una lega composta per il 90% di Platino e per il 10% di Iridio. Con il passare del tempo questi materiali hanno subito dei micro cambiamenti, causati probabilmente da alcuni spostamenti oppure a causa di una sublimazione della lega, facendo perdere al cilindro una massa pari a 50 microgrammi. Di conseguenza il chilo non pesava più allo stesso modo.
Cosa cambierà? La rivoluzione avverrà solo nel campo scientifico, dove verranno utilizzate queste bilance più sofisticate, che daranno risultati più precisi, mentre i cittadini continueranno ad utilizzare le bilance di sempre, almeno finché non verranno sostituite da quelle di nuova generazione.
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