In natura esiste un solo animale in grado di ferire e uccidere per trarne profitto e nulla più: l’uomo.
Ogni anno, nonostante le severe leggi e restrizioni che ne bandiscono la pratica, migliaia di elefanti continuano ad essere braccati da uomini senza scrupoli, che con grande violenza privano i pachidermi catturati o feriti delle loro preziosissime zanne.
È purtroppo risaputo che l’avorio di cui le zanne sono composte è da sempre considerato una mercedi gran pregio dalle innumerevoli proprietà, tra cui quelle di afrodisiaco e di efficace cura contro diverse malattie, fatto che, tra l’altro, non è mai stato dimostrato scientificamente.
I molteplici ambiti in cui una simile risorsa produce guadagno hanno sempre fatto gola a bracconieri provenienti da ogni dove, in particolare dalla Cina.
Là dove le leggi che le Nazioni costruiscono di comune accordo per mettere un freno alla nostra ottusa avidità non bastano, interviene Madre Natura: è stato infatti riscontrato che sempre più elefanti nati allo stato selvaggio nelle regioni di Africa e Asia più colpite dal bracconaggio si stanno evolvendo, giungendo al mondo direttamente privi di quelle zanne che per millenni hanno provocato ai loro antenati atroci sofferenze per il semplice fatto di esistere.
Che sia forse questa la volta buona in cui ci renderemo conto di quanto sacrificio è necessario al resto del mondo per colpa del nostro egoismo?
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