Un occhio su un genere di Motorsport non molto conosciuto: l’endurance
Durante la lettura di questo articolo di consiglia l’ascolto del brano: “Real Gone – Sheryl Crow”
Lo scorso 14 Novembre è uscito al cinema “Le Mans ’66 – La Grande Sfida”, film di James Mangold che racconta la grande rivalità tra la scuderia Ford e Ferrari per aggiudicarsi la più estrema corsa automobilistica su strada: la 24 Ore di Le Mans. La pellicola racconta in maniera estremamente realistica le fatiche di ingegneri e piloti nell’affrontare questa competizione, ma vediamo meglio in cosa consiste questo evento di endurance.
Il campionato mondiale di endurance è composto da una serie di corse in circuiti stradali molto lunghi, dalla durata temporale particolarmente estesa. E la corsa regina di questo campionato è la 24 Ore di Le Mans. Questa gara ha appunto la durata di un giorno intero, vede la partecipazione di 4 categorie di auto diverse che vanno da prototipi creati appositamente per queste competizioni fino alle auto di serie.
A differenza di una corsa normale, non vince la competizione chi taglia per primo il traguardo, ma chi percorre la maggior distanza nel tempo di gara. Ovviamente ciò stressa molto le auto e i piloti: per poter entrare in classifica l’auto deve tagliare il traguardo dopo lo scadere delle 24h, perciò è comune vedere piloti sfiniti trascinarsi in pista con auto completamente distrutte dai chilometri percorsi.
Sicuramente l’endurance automobilistico non attira tanti appassionati quanto altre competizioni come le Formula o il Rally, certo è che questo sport è per i nervi d’acciaio che sanno affrontare lo sforzo con pazienza e tenacia.
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