fbpx
play_arrow

keyboard_arrow_right

skip_previous play_arrow skip_next
00:00 00:00
playlist_play chevron_left
volume_up
chevron_left
  • play_arrow

    Young ASCOLTA LA DIRETTA

  • play_arrow

    Deep

  • play_arrow

    Relax

  • play_arrow

    Passion

Letteratura

La Gatta ladra della Corte dei Miracoli

today4 Maggio 2022

Background
share close

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “One Day More” – Les Misérables

A volte si leggono dei libri che fanno nascere la voglia di leggerne altri.

Non nel senso di “Oh cavolo: devo comprare il prossimo volume perché devo sapere come va a finire!“. Sto parlando di quei libri che, nella loro trama, hanno finemente e magistralmente intrecciati dei rimandi a libri di altri autori. Sono quei libri che, quando li finisci, ti lasciano quel retrogusto in bocca che ti fa dire “Ok adesso leggo X!” ed X è proprio il libro a cui rimandava. –Un po’ come spero di fare io adesso, ma in maniera molto più esplicita-.

Ed è proprio quello che fa La Corte dei Miracoli di Kester Grant.

La Trama

Parigi è una città marcia dopo il tentativo di una Rivoluzione -non si sta parlando della Rivoluzione Francese: quella deve ancora arrivare- ed è divisa tra i Viandanti Diurni, ovvero gli uomini e le donne comuni, e Miserabili, i servitori de La Corte dei Miracoli, divisi in corporazioni in base alla natura dei loro crimini. –in sostanza: criminali di ogni tipo da cui è meglio stare alla larga.-

“Le brutalità del progresso si chiamano rivoluzioni. Quando sono finite, si riconosce questo: che il genere umano è stato maltrattato, ma ha camminato.”
(Victor Hugo)

Per semplificare la trama al massimo: è una storia di amore e vendetta.

“Amare od aver amato, basta: non chiedete nulla, dopo. Non è possibile trovare altre perle nelle oscure pieghe della vita: amare è esser completi.”
(Victor Hugo)

Non pensate male, però. Non c’è nessuna trama alla Romeo e Giulietta.

Quello di Nina Thènardier, la nostra protagonista, è rivolto verso le sorelle; è la volontà di tenerle al sicuro, di salvarle ed è disposta a tutto per vendicarsi di chi ha fatto loro del male.

La prima, la Gatta Nera -nome con cui è conosciuta la perde a 9 anni ed è proprio questa perdita che ci porta a seguirla per molti anni, nei tentativi di salvare sia lei, sia una ragazzina di nome Ettie dalle grinfie di qualcuno molto più potente di lei.

Il Tessitore

Onestamente rifiuto di credere che Kaster Grant non sappia come funziona un telaio. –Oh che immagine! Ve lo immaginate qualcuno seduto al telaio che dopo un po’ di tessuto scrive una pagina di un libro? Ci vorrebbero i secoli per finire.- 

In ogni caso, le pagine raccontano di una Parigi desolata e povera, esattamente come la si potrebbe immaginare all’epoca o vedere in Les Misérables. Si sentono quasi le canzoni del celebre musical quando si parla della rivoluzione in procinto di avvenire –perché la nostra cara Gatta Nera della Corporazione dei Ladri, nel suo cammino, incontra tantissime persone differenti.-.

Si vede quasi la testa di Maria Antonietta rotolare lontano da Madame Ghigliottina -fatto storico- e i rimandi a personaggi di Victor Hugo, come Valjane e Javert, sono palesi anche solo nei nomi.

E quindi, quando finisci di leggere la storia della Gatta vuoi aprire le pagine scritte da Hugo, anche solo per vedere che fine hanno fatto i personaggi di cui hai letto, illudendoti che siano gli stessi.

“V’è uno spettacolo più grande del mare, ed è il cielo; v’è uno spettacolo più grande del cielo, ed è l’interno dell’anima.”
(Victor Hugo)

Written by: Aurora Vendittelli

Previous post

Post comments (0)

Leave a reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0%