Da oggi è a tutti gli effetti in funzione una legge importantissima contenuta nel “regolamento 302/2018”, entrato in vigore a marzo, in cui l’Unione Europea decreta la fine del Geoblocking in Europa.
Tra le numerose novità che questo provvedimento porta con sè, quella forse più importante sta nel concedere la possibilità al consumatore di poter utilizzare la propria carta di credito per acquistare merce su siti presenti in tutta Europa, senza nessuna limitazione o tasse imposte, volute dalla localizzazione esterna ai confini nazionali e determinate dalle precedenti leggi.
Commissione Europea Vs Internet
Negli ultimi anni la commissione dell’Unione Europea si è dimostrata molto più che interessata a tutte le tematiche riguardanti Internet.
Impossibile dimenticare la contestazione che ci fu per l’introduzione degli articoli 11 e 13, in merito alla direttiva sul copyright che limitava significativamente la libertà di espressione, tanto che Wikipedia fu addirittura oscurato dagli stessi proprietari per lungo tempo (nello sciagurato arco di tempo che portò in quel periodo molti studenti all’esame di maturità) per contestare l’approvazione di queste leggi, successivamente rivedute e corrette.
Non possiamo dimenticare, inoltre, la legge del 2017 per l’abolizione dei costi “proibitivi” imposti dalle compagnie telefoniche sul roaming: grazie ad essa, oggi è possibile effettuare chiamate verso altri Paesi europei senza dover obbligatoriamente spendere una fortuna.
L’ultimo emendamento nell’ambito Internet, per questo 2018, riguarda infine l’E-Commerce, chiamato regolamento 302/2018 ed entrato in vigore proprio oggi, il quale mira ad uniformare il più possibile la differenza di prezzo di un singolo prodotto nei vari Paesi europei.
In cosa consiste?
Prima della messa in vigore di questa nuova legge, ad esempio, per un italiano qualsiasi era impossibile comprare il tagliaerba dei suoi sogni su un sito specializzato in tagliaerba e agricoltura presente in Svezia o Norvegia.
Era infatti vietato comprare su siti localizzati unicamente in altri Paesi europei e non nel proprio, usando una carta di credito non rilasciata in quella nazione. Soprattutto, anche se si fosse trovato un modo per aggirare l’ostacolo, il commerciante avrebbe avuto diritto ad applicare ingenti tasse senza nessun previo avvertimento.
Ancora più grosso sarà il cambiamento per i grandi siti di E-Commerce, quali Amazon, Herz o Avis (noleggi per auto), Opodo o Expedia (per prenotazioni online viaggi) e tanti altri, i quali dovranno stabilire una gamma di prezzi uguale per tutti gli stati europei; se infatti il famoso tagliaerba, prima di oggi, su Amazon Norvegia veniva a costare 20 euro, mentre su Amazon Italia 90, ora il prezzo dovrà essere lo stesso per tutti.
Ma non finisce qui: se il tagliaerba venisse messo per un’ora in offerta a 10 euro su Amazon Francia, questo dovrà essere obbligatoriamente messo in sconto anche su Amazon Italia, Spagna, Norvegia ecc..
E se un oggetto fosse disponibile esclusivamente in un solo Paese? Il venditore allora non potrebbe tirarsi indietro dallo spedirlo fino in Italia, ma dovrebbe obbligatoriamente trovare un metodo alternativo per recapitare l’oggetto al consumatore, senza inserire costi aggiuntivi non dichiarati precedentemente.
Tuttavia, i siti che noleggiano o vendono oggetti protetti da copyright, un esempio sono Netflix e Spotify, riceveranno un trattamento diverso, in quanto avranno ancora la possibilità di decidere il prezzo a seconda del territorio a propria discrezione.
Infatti, se volessimo usufruire del catalogo di Netflix italiano, dovremmo necessariamente pagare l’abbonamento presente in Italia, anche se più costoso di quello francese.
In merito all’inserimento di questa nuova legge, il vicepresidente della Commissione Ue per il mercato unico digitale Andrus Ansip ha commentato:
Nel 2015 il 63% dei siti non consentiva agli utenti di effettuare acquisti da un altro Paese dell’Ue, di conseguenza due terzi dei consumatori che volevano fare acquisti online all’estero non hanno potuto farlo … il 3 dicembre mettiamo fine a questa pratica. Vogliamo un’Europa senza barriere, e questo vuol dire anche eliminare gli ostacoli agli acquisti online.
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