Nel 1956 Gordon Moore, co-fondatore del gigante dell’informatica Intel, fece una predizione sul tasso di sviluppo della potenza di calcolo dei computer. “La legge di Moore” previde l’aumento della potenza di elaborazione dei calcolatori: mentre i transistor sarebbero diventati più piccoli e più precisi, il loro numero, stampabile in un chip di computer, sarebbe raddoppiato ogni due anni, aumentando esponenzialmente nel tempo la potenza di calcolo.
Nei decenni successivi la predizione di Moore è stata confermata ed è diventata un’abbreviazione per indicare l’esponenziale rapidità di crescita del cambiamento tecnologico.
La legge di Moore è usata nell’industria informatica per pilotare la pianificazione a lungo termine e stabilire gli obiettivi dell’avanzamento tecnologico.
Dato che la tesi prevede che il progresso tecnologico avrà un incremento esponenziale e non lineare, alcuni pensano che alla velocità di sviluppo che abbiamo oggigiorno, nei prossimi cento anni ci sarà un progresso equivalente a 20.000 anni!
Di questo passo possiamo aspettarci, nel giro di poco tempo, una serie di progressi davvero radicali nella tecnologia di cui ci serviamo quotidianamente.
Come immaginate il futuro tecnologico dei prossimi anni?
Di Andrea Valitutti
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