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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Paranoid”- MadKid
Venti storie di Junji Ito, il fumettista horror per eccellenza, sono state animate in una serie originale Netflix di sedici episodi. Se vi sembra strano non preoccupatevi: non siete gli unici. I dettagliatissimi disegni in bianco e nero con cui l’artista si firma da sempre sono quasi impossibili da immaginare in versione animata, quindi non ci resta che guardare.
Leggere questa frase potrebbe anche strapparvi un sorriso e, vi confesso, è stata strana da scrivere anche per me, ma è così: la serie dedicata al maestro del manga horror non fa paura. Ovviamente non mancano scene macabre o momenti ansiogeni, ma non sono niente in confronto alla vera arte di Junji Ito. Infatti, molte recensioni parlano proprio di questo, dicendo che sarebbe bastato un passo in più verso l’oblio dell’horror per rendere la serie davvero degna del nome dell’artista.
“Si poteva sicuramente osare di più: spesso, infatti, la narrazione si interrompe proprio sul più bello, sul momento più raccapricciante.”
-anime.everyeye
Tralasciando questa mancanza, ci sono altri problemi di cui gli utenti si sono lamentati, il più discusso tra questi è la qualità delle animazioni. É ormai pensiero comunque il fatto che la qualità video sia scadente e abbia una mancanza di dettagli imperdonabile.
Tutti questi “sbagli” sono stati fatali agli occhi dei fan, che hanno subito puntato il dito contro Shinobu Tagashira, la regista della serie.
Avete presente quando ascoltate la musica o un podcast, o guardate la televisione per rilassarvi dopo una lunga giornata e poi BAM arriva la pubblicità a rovinare tutta l’atmosfera?
Molti utenti hanno vissuto così le colonne sonore di alcuni episodi, dicendo di trovarle incoerenti con la scena e accusandole, nei casi peggiori, di rovinare l’intera esperienza horror. Le lamentele non erano solo rivolte alle colonne sonore degli episodi, ma anche all’ intro stessa. Infatti, Yūki Hayashi , l’artista che ha composto la musica della serie, ha scelto un genere molto moderno. In questo non c’è niente di male, ma essendo accostato a colori neon e effetti ottici diventa poco coerente con lo stile molto più calmo degli episodi .
É questa la domanda che si trova a titolo di tutti i video, di tutte le pagine web e di tutti i commenti che parlano della nuova uscita Netflix. Nonostante tutte le lamentele di cui abbiamo parlato finora, la serie è interessante e divertente da vedere -per quanto lo possa essere un horror- . Sicuramente il lavoro non è perfetto e i fan di Junji Ito, abituati alle sue spettacolari opere, sono rimasti delusi. Ma per qualcuno che si vuole avvicinare al genere horror o all’autore in particolare potrebbe rivelarsi una buona scelta.
Infatti la serie apre degli orizzonti vasti, presentando varie storie, tutte diverse tra loro, in modo che i più interessati possano poi andare a leggere il manga se ne vogliono sapere di più. Quindi la risposta che darò alla fatidica domanda “Ma ne vale la pena?” sarà un clamoroso “Sì” anche se, per godersi davvero questa serie, non si deve partire con la convinzione che sarà allo stesso livello delle solite storie di Junji Ito, ma vedendola solo come una nuova serie che potrebbe essere interessante da scoprire.
Scritto da: Morgana Stefanutti
Written by: Aurora Vendittelli
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