Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Hey Joe” – Jimi Hendrix
Il 18 settembre di cinquant’anni fa veniva a mancare quello che la rivista Rolling Stones aveva messo al primo posto come miglior chitarrista di tutti i tempi: Jimi Hendrix. La fama di una persona si misura dal fatto che il solo pronunciarne il nome fa scaturire pensieri ed immagini ben precisi, relativi alle capacità e alle gesta del personaggio in questione.
In tale contesto, il nome di Jimi Hendrix è ormai indissolubilmente legato al mondo del rock e della chitarra e compare spesso nominato tra le maggiori influenze di numerosi musicisti, fatto dovuto alla sua capacità di innovare e sperimentare che gli avrebbe permesso di produrre quei suoni oggi così familiari e riconoscibili. Il virtuosismo del chitarrista di Seattle non si ferma alla musica, ma si allarga anche all’ambito della performance sul palco, luogo in cui Jimi Hendrix dava il meglio di sé e che lo ha fatto entrare di prepotenza nell’immaginario collettivo, che lo vede più di una volta immortalato nel tentativo di suonare la chitarra coi denti, dietro la schiena o nell’arte di distruggere lo strumento come ultimo e incredibile sacrificio dell’oggetto che lo ha reso famoso.
Il Monterey Pop Festival
La Fender Stratocaster bruciata a Monterey recuperata e restaurata da Frank Zappa
Proprio riguardo a quest’ultimo aspetto, è emblematico celebrare il chitarrista parlando di quello che è stato il suo primo vero concerto, che lo ha visto accompagnato dalla sua band, The Jimi Hendrix Experience, che includeva, oltre al suddetto frontman, il bassista Noel Redding e il batterista Mitch Mitchell: Il Monterey Pop Festival. Il famoso concerto tenutosi nella città californiana il 18 giugno del 1967 vide la partecipazione di più di 200.000 persone e di molte figure di spicco della scena musicale, tra cui gli Who e Janis Joplin, che esordì proprio in questo festival insieme alla sua band.
Molti critici ancora identificano il Monterey Pop Festival come il preludio al festival di Woodstock -che avvenne due anni dopo- nonché il simbolo di quella che viene definita la Summer of Love, ovvero l’insieme degli eventi che presero piede nella città di San Francisco in cui innumerevoli giovani in cerca di pace e amore avrebbero innalzato la California a centro della cultura hippie.
Durante il concerto, Jimi Hendrix sarà protagonista di una delle performance più iconiche del mondo della musica. Infatti il chitarrista si inginocchia continuando a muoversi a tempo e a suonare la sua famosa Fender Stratocaster, poggiata a terra, dopodiché prende della benzina, la cosparge sullo strumento e decide di dargli fuoco.
Poi, Hendrix prende la chitarra e comincia a scagliarla violentemente contro oggetti del palco. Tutto questo sembra mimare un vero e proprio sacrificio, in cui la performance si innalza ad un eterno rito dedicato al rock. Da quel momento in poi, la leggenda di Jimi Hendrix nacque per rimanere viva ancora oggi, ispirando generazioni di musicisti in tutto il mondo.
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: "Crazy" - Lost Frequencies feat. Zonderling Eccoci al nostro appuntamento settimanale con le parole, cari lettori di Voicebookradio.com. Anche oggi parliamo di una parola che sicuramente conoscete. Il vocabolo di cui trattiamo è "folle". Questo aggettivo deriva dal latino "follis". Fino a qui tutto normale, direte! Sì, ma in latino era un sostantivo, ed indicava una "borsa vuota e gonfia d’aria" o un "pallone". […]
Post comments (0)