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Musica

Jimi Hendrix, conturbante fusione di istinti e genialità

today18 Settembre 2021 2

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Little wing” – Jimi Hendrix

E’ trascorso oltre mezzo secolo dalla scomparsa di una stella assoluta delle sei corde. Faro luminoso ancora oggi per ogni chitarrista che, da tutti gli angoli del globo, si ispira alla sua genialità. Oggi ricordiamo l’ineguagliabile Jimi Hendrix nel giorno della sua precoce scomparsa.

Sembra scontato scrivere queste cose, le avrete lette probabilmente chissà quante volte. Eppure un motivo c’è se, a tutt’oggi, Hendirx è ritenuto ancora un modello universale per chi ama la chitarra e la musica. Il suo nome è marchiato a fuoco soprattutto perché è stato un innovatore senza precedenti nell’ambito della chitarra elettrica.

L’innovazione assoluta

Jimi HendrixDurante la sua parabola artistica, tanto breve quanto intensa, si è reso precursore di molte strutture e del sound di quelle che sarebbero state le future evoluzioni del rock. Non so se è abbastanza chiaro quanto importante sia questa definizione, ma, attraverso un’inedita fusione di blues, rhythm and blues/soul, hard rock, psichedelia e funky, ha dirottato la storia musicale. Qualcosa di geniale visto che parliamo della fine degli anni sessanta. Periodo in cui la musica era pronta alla grande rivoluzione che sarebbe avvenuta nel decennio successivo. Possiamo dire, senza presunzione, che Hendrix sia stato la nota di partenza, la scintilla scatenante per tutte le innovazioni che avvennero dopo. Una sorta di straordinaria base che ha dato la spinta a tutti i chitarristi a seguire l’onda di rinnovamento, aizzandoli e spingendoli ad osare sempre di più.

Non solo la rivista Rolling Stone lo cita come il più grande chitarrista di tutti i tempi, ma è opinione diffusisissima, soprattutto se pensiamo a quanto breve sia stata la sua carriera e la sua vita. Viene istintivamente da pensare a quanto altro avrebbe potuto dare al mondo se non fosse stato stroncato a soli 27 anni, entrando di diritto nel tristemente noto Club dei 27.

In questa classifica del Rolling Stone si trova al primo posto della lista dei 100 migliori chitarristi secondo, precedendo altri due giganti come Eric Clapton e Jimmy Page.

Scene che hanno fatto la storia

Ci sono due esibizioni di Jimi che sono entrate di prepotenza nell’immaginario collettivo: il suo esordio al festival di Monterey del 1967, in cui concluse la performance dando fuoco alla chitarra davanti ad un pubblico allibito. E la chiusura del festival di Woodstock del 1969, durante la quale, con dissacrante visionarietà artistica, reinterpretò l’inno nazionale statunitense in modo provocatoriamente distorto e cacofonico.

Si è saputo prendere queste ed altre libertà, forte dei virtuosismi impressionanti di cui era capace.

Ma, se ripeschiamo qualsiasi altro video di repertorio, salterà subito all’occhio quanto e come fosse potente il suo rapporto con la chitarra. Una conturbante fusione portata all’estremo che non lasciava spazio ad altro se non ad una sorta di ipnosi istintiva, quasi ancestrale.

Vi sfido a staccare gli occhi dalle sue dita indiavolate e dal viso in trance di chi, mentre suonava, “se ne andava proprio via”.

Jimi Hendrix

Quella mattina del 18 settembre 1970

La mattina del 18 settembre 1970, Hendrix venne trovato morto nell’appartamento che aveva affittato al Samarkand Hotel, al 22 di Lansdowne Crescent. Non appena la notizia della morte del chitarrista si diffuse, il suo appartamento divenne oggetto di saccheggio da parte di sciacalli in cerca di cimeli ed oggetti che gli erano appartenuti.
Fino ad oggi, non vi è una versione certa della morte del chitarrista. La versione più diffusa, messa in circolo dalla sua ragazza tedesca Monika Dannemann, presente nella stanza al momento del fatto, racconta di come Hendrix sia stato soffocato da un improvviso conato di vomito causato da un cocktail di alcool e tranquillanti. Ma, a parte la causa della morte, le versioni fornite dalla ragazza risultano difformi da intervista ad intervista. Non è chiaro se il chitarrista sia morto nottetempo, come asserito dalla polizia, o se fosse ancora vivo all’arrivo dell’ambulanza e sia soffocato durante il trasporto in ospedale a causa del sopraggiungere di vomito in assenza di un supporto sotto la sua testa.

Lo so, sono dettagli fastidiosi, ma puntano il dito sull’assurdità di una morte del genere. Ne ho raccontate tante, il mondo del Rock ne è purtroppo pieno. E, a tutt’oggi, non riesco ancora a farci pace con queste scomparse premature, col distacco così crudo dal mondo di menti e anime geniali come quella di Jimi Hendrix.

Written by: Valentina Proietto Scipioni

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Post comments (2)

  1. Antonella on 18 Settembre 2021

    Ottimo articolo, bravissima giornalista Valentina, mi hai fatto immaginare come in un film vita e morte di JIMI HENDRIX grazie

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