Come ci insegna la Storia, periodicamente accade che, quando una porzione di persone vive la propria quotidianità entro i saldi muri di determinati canoni, regole, pressioni e convenzioni sociali, si vadano a creare degli attriti, dei momenti di frizione, e che tra tanti volti chini nei loro sforzi di adeguarsi ad un conformismo coatto, uno tra tutti alzi la testa e faccia sentire il proprio “basta!”.
È esattamente quel che Laura Jackson, studentessa ventunenne presso l’Università di Exeter, ha avuto il coraggio di fare, in chiave moderna, nei confronti del preconcetto vigente negli ultimi decenni che prevede che una donna, per essere giudicata bella e degna di attenzioni, debba essere liscia come un neonato, schiava senza fine di rasoio, pinzette e cera.
Il punto è: e chi l’ha deciso?
Con un gesto semplice come il postare una foto sui social con le gambe non depilate e due righe di incoraggiamento alle donne affinché siano loro a decidere liberamente quando, come e soprattutto se depilarsi o no, i social si sono infiammati, gli schieramenti si sono scatenati, e continuano a fioccare tweet e post di ogni sorta.
Da un lato, abbiamo milioni di sostenitori e sostenitrici del movimento Januhairy (contrazione di January, Gennaio, e Hairy, pelosa), che appoggiano l’idea che la sicurezza e l’apprezzamento, anche personale, di una donna non debbano essere vincolati alla repressione di quella che, di fatto, è semplicemente una naturalissima manifestazione del raggiungimento della maturità puberale; dall’altro, non mancano, soprattutto tra la componente maschile degli oppositori, coloro che rimangono saldamente ancorati all’idea che evitare di depilarsi sia un antiestetico segno di trascuratezza e mancanza di femminilità, idea che trova il proprio coronamento nel paragone della donna non depilata alla pelosissima icona della saga di Star Wars Chewbecca.
Ma Januhairy non è né un movimento di piccola portata, né limitato al semplice incoraggiare la donna ad accettarsi così com’è: altro obiettivo fondamentale è rappresentato infatti dal raccoglimento di fondi per il progetto Body Lossip, che utilizza l’arte e l’educazione con l’obiettivo di far sentire le persone a proprio agio nel loro corpo, bello in quanto unico, in tutte le sue curve e sfaccettature.
Così afferma Laura Jackson:
Accettare che le donne hanno i peli sul corpo è ancora difficile. Le donne vengono mostrate sui media sempre con le gambe belle lisce, le sopracciglia ben pinzettate e le ascelle cerate. È come se la società vedesse i nostri peli come poco attraenti e di cattivo gusto.
Tra le sostenitrici di questi ideali tesi a rivoluzionare l’accettazione di sé e l’abbattimento di un nuovo preconcetto, non mancano anche diverse affermatissime star, tra le quali annoveriamo Rihanna, che l’estate scorsa ha esibito le sue gambe non depilate, e Bella Thorne, la quale ha avuto l’ardore di mostrare le proprie ascelle al naturale in occasione della campagna di pubblicizzazione della sua linea di costumi Filty Fangs Bikini.
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