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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “On the road again”- Bob Dylan
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Jack Kerouac
Voicebookradio.com è pronta ad affrontare un viaggio diverso, un’avventura on the road, insieme ai pazzi della vita: giungeremo in California, a Denver, in New Jersey, annusando l’enfasi della Beat Generation.
Omaggiando il giorno del compleanno di Jack Kerouac, oggi respireremo l’aria della strada, senza chiederci dove ci dirigeremo. Ed è proprio con questo mood che daremo il via al viaggio:
Jack Kerouac una personalità dissoluta, un genio, padre della Beat generation, ha una personalità troppo ingombrante per chi vive rispettando le regole del consumismo. Una figura anarchica, fuori dagli schemi, pronto a sudare per prendersi la sua libertà.
Provate ad immaginare… siamo negli anni ’40, nei jazz-club newyorchesi approda quella che Kerouac definisce come spontaneous bop prosody, ossia una forma di scrittura che scaturiva dagli esiti dell’improvvisazione jazzistica.
Jack Kerouac compone i suoi più famosi versi, ispirandosi alla teoria del respiro, il metodo compositivo ed esecutivo chiamato “breath and speech” di chiara matrice jazz. La musica nera, la cultura afroamericana rappresentano la colonna portante della sua narrativa.
E’ l’anno in cui decide di viaggiare per gli Stati Uniti in autobus e autostop, alla ricerca di nuove esperienze e sensazioni. Durante questo periodo si interessa al buddhismo, guidato dall’incontro con Gary Snyder.
“Le uniche persone che esistono per me sono i pazzi, i pazzi della vita, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità, ma bruciano, bruciano, bruciano come fuochi d’artificio, nella notte.”
Jack Kerouac, On the road
Un’avventura dissoluta, definibile come rivoluzione con lo zaino, giovani che vivono con poco e si adattano ad ogni circostanza, guidati da un’intensa spiritualità.
Da Paterson a Marin City e ritorno a New York, Rocky Mount a San Francisco, fino a giungere alla città del Messico.
Giorni e giorni di grande spossatezza, cibo in scatola, accompagnato sempre da una fiaschetta di whiskey, porta con sè un rotolo di carta, lungo 36 metri. Nel ’51, su quel pezzo sfatto di cellulosa, scrive il grande romanzo americano: Sulla Strada.
“La Beat Generation è un gruppo di bambini all’angolo della strada che parlano della fine del mondo.”
E da quel momento in poi, è nato ed esploso il fenomeno della Beat, trascinando con sè una riflessione che traccia anche Jack Kerouac nel suo romanzo. Ed è lo stesso quesito che Bob Dylan si è posto in On the road again, ispirandosi al romanzo dello stesso.
Il viaggio sta per terminare, ma prima di cadere in trance dopo questo lungo viaggio, vi lascio con una domanda emblematica come Kerouac solo saprebbe fare: Vivere una vita sicura o un’esistenza dissoluta?
Written by: Francesca Aiello
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