Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Dark was the night” – Blind Willie Johnson
Il nome di Isaac Asimov ha il potere di generare riverenza in tutti gli amanti della fantascienza nello stesso momento in cui viene proferito. Questo è giustificato, perchè se c’è un uomo che ha reso la fantascienza il genere che conosciamo oggi, quello è proprio Isaac Asimov.
Isaac Asimov
Nato il 2 gennaio 1920 a Petroviči, in Russia, a soli tre anni Asimov e la famiglia si trasferiscono negli Stati Uniti, a New York. Sin da piccolo lo scrittore si appassiona alla fantascienza leggendo le riviste che il padre teneva nella sua edicola, i noti pulp magazines, in cui la prima fantascienza americana aveva trovato uno spazio in cui esprimersi. Da lì in poi sarebbe stato l’inizio di una carriera rivoluzionaria in grado di innovare ed allargare il genere, ponendo nuovi quesiti e immaginando nuovi futuri.
L’oscurità più totale
Ciò per cui Isaac Asimov è più conosciuto sono sicuramente i suoi racconti sui robot e le conseguenti tre leggi della robotica. Ma in onore del suo anniversario è forse doveroso parlare di un racconto che è stato fondamentale per il suo cammino personale: Cade la Notte. Scritto e pubblicato nel 1941, quando Asimov aveva solo ventuno anni, Cade la Notte ha riscosso da lì in poi un successo sempre maggiore, a tal punto da essere riconosciuto come uno dei migliori racconti di fantascienza mai scritti.
Lo scrittore racconta che questo è stato il primo racconto per cui ricevette un “sovrappremio”. Meritò la copertina di un numero di Astounding, nota rivista pulp, e fu la prima storia che servì da principale romanzo breve per un numero della stessa rivista. “E’ chiaro che per me fu una pietra miliare” scrive Asimov. Il racconto presenta infatti già una maturità e un ingegno senza eguali, soprattutto se si considera la giovane età in cui è stato scritto. La trama segue le vicende di alcuni scienziati sul pianeta Lagash.
Il pianeta è illuminato da sei soli: Alpha; Gamma; Beta e Delta, un sistema binario, e un altro sistema binario di cui non è rilevato il nome. Inutile dire che l’oscurità, il buio, sono completamente inesistenti sul pianeta. Solo che, in questo momento, una luna sta per passare davanti ad uno dei soli, proprio mentre gli altri cinque sono tramontati. Questo porterebbe quindi ad un periodo di buio a cui gli abitanti del pianeta non sono abituati. Si scopre man mano che la storia del pianeta segue un percorso ciclico: il momento in cui le civiltà hanno vissuto il loro periodo più basso, di decadenza e distruzione, coincide con l’arrivo dell’eclissi.
Non abituati al Buio, gli abitanti, fomentati anche da movimenti religiosi, entrano in uno stato di follia collettiva. Non riuscendo a far fronte a quella che sembra la fine del mondo, il popolo saccheggia e distrugge. Lungo tutto il racconto Asimov ci mette in contatto con gli animi di queste persone, spaventate da una cosa così comune. La genialità sta proprio nel fatto che, durante la lettura, Asimov ci mette di fronte ad un altro punto di vista. Ciò che noi diamo per scontato, perché abituati, ad altri suscita timore, perché sconosciuto. E proprio per questo motivo Cade la Notte è intriso di una poesia, di un’eleganza, che non è comune.
Ci si sente vicini a queste persone terrorizzate, ma allo stesso tempo si fa difficoltà a capirle. Con Cade la Notte Isaac Asimov, già a ventun’anni, ha dimostrato la sua capacità di creare storie peculiari, mettendo in mostra i pregi e le possibilità di un genere come quello della fantascienza. Ad essa egli dedicò tutta la sua vita, come scrittore e curatore di antologie, facendo in modo che essa crescesse, fino a diventare il genere così largamente adoperato che è oggi.
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