InTrend: le parrucche della Gen Z
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Running Up That Hill” – Kate Bush
I colpi di testa, dagli anni ’80-’90 alla Generazione Z, hanno un unico comune denominatore: l’esagerazione.
Non c’è moderazione che tenga: i colori, le forme e le dimensioni degli accessori per capelli sono in preda ad un delirio di onnipotenza giocosa, almeno per la prossima stagione. Anche i capelli subiscono una rivoluzione fatta di parrucche e code posticce.
Ritorno al passato
Le acconciature anni ’80 non sono più un ricordo lontano. Kate Bush, con Running up that hill del 1985, torna in cima alle classifiche grazie alla serie tv Stranger Things, e regala all Gen Z una delle pettinature più in voga in quel periodo: la coda di cavallo alta sulla nuca lunghissima, che ricade a fontana verso il basso.
Non tutti hanno una chioma adatta ad una pettinatura come questa? Nessun problema: via libera alle code posticce – sì, più di una – applicate e tenute su anche da maxi elastici e fermagli dai colori sgargianti.
La novità è che parrucche & co. non dovranno essere più discriminate, o considerate “stranger things” da nascondere. Non sarà necessario far finta di avere i propri capelli in testa, ma ci si potrà divertire indossando chiome posticce – sintetiche o naturali che siano – con disinvoltura.
Il primo pop up a Londra 
Il primo pop up di parrucche, frange e code già pronte all’uso è stato inaugurato a Londra nel centro commerciale di Westfield Stratford. Il chiosco è firmato dal marchio di extension Ruka Hair famoso per aver realizzato prodotti performanti per i capelli delle donne di colore. Perfetti per valorizzare e rispettare le chiome più ricce, questi prodotti sono diventati un must tra le donne di ogni età alla ricerca di quel tocco magico che possa fare la differenza. I capelli posticci danno volume alle chiome che diventano più lunghe, più colorate e più moderne.
Da Jennifer Lopez – avete presente la sua bellissima e folta coda? – alle nostre teste il passo è breve. Non si tratta di coprire imperfezioni, ma di valorizzare la bellezza di ogni donna, quando necessario, anche solo per gioco, in qualsiasi momento della propria vita.
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