fbpx
play_arrow

keyboard_arrow_right

skip_previous play_arrow skip_next
00:00 00:00
playlist_play chevron_left
volume_up
chevron_left
  • play_arrow

    Young ASCOLTA LA DIRETTA

  • play_arrow

    Deep

  • play_arrow

    Relax

  • play_arrow

    Passion

Arte

Intervista a Pietro Pancotto, pittore di colori e parole

today24 Aprile 2021

Background
share close

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Don’t stop me now” – Queen

Anche i tempi duri della pandemia hanno risvolti fruttuosi. È il caso di un giovane artista romano che, durante il lockdown, ha iniziato a dipingere le sue emozioni mescolando immagini, colori e umanizzandoli ancor di più con la parola. Lui si chiama Pietro Pancotto e oggi faremo due chiacchiere insieme per Voicebookradio.com.

coloriIl lockdown del marzo del 2020 è stato una sorta di catarsi per cercare di fuggire all’isolamento forzato e lo è stato per molti artisti che non si sono arresi. Ma anche e soprattutto per molte persone che hanno scoperto in sé una vena creativa che stava solo aspettando di essere trovata e messa in luce.
È il caso di Pietro Pancotto, giovane pittore romano che si ispira a nomi quali Warhol, Lichtenstein, Basquiat, Rauschenberg, Pollock, Banksy, Picasso e Boccioni di cui ama i colori e i messaggi.

Pietro Pancotto elabora delle creazioni che però hanno qualcosa in più e che mi hanno subito colpita sul web. L’ho incrociato sui social e sono rimasta impigliata in alcuni sui dipinti in cui ha riversato immagini, fotografie, una miriade di colori aggiungendovi una terza dimensione, la parola.

Pietro cerca di trasferire la pratica di anni di lavoro nel marketing e nella comunicazione nella propria pittura, potenziando attraverso le parole l’esperienza emozionale del quadro. Ed è proprio con le parole che vuole dare la sua opinione, vuole schierarsi, dire la sua. Per stimolare la coscienza e la riflessione in noi che osserviamo, anche turbandoci forse un po’.

WORDSANDCOLORS, questo il nome del suo progetto. Un vero e proprio assalto poetico e artistico alle coscienze sopite nel silenzio.

coloriParole e colori. Perché la scelta di aggiungere dei piccoli testi ai tuoi dipinti? Non erano sufficientemente incisive le immagini e i colori stessi?

“Il mio background è nel campo del marketing e della comunicazione e questo ha sicuramente influenzato il mio modo di dipingere e di intendere l’arte. Nel mio lavoro ho imparato il peso della capacità comunicativa che le proprie parole hanno nei confronti di chi ci legge o ci ascolta, non soltanto al lavoro ma in qualsiasi occasione di conversazione. Ho capito la forza, la capacità delle parole nel far breccia nella mente di chi è destinato a riceverle. Per tale ragione, ho voluto inserire una terza dimensione al dipinto, oltre ai colori e alle immagini, la forza delle parole che facilitino la trasmissione del messaggio, in modo che arrivi diretto, senza indugio all’osservatore e, se possibile, ne risvegli la coscienza”.

Questa tua propensione per la pittura era già insita in te oppure è esplosa inaspettatamente?

“Ho sempre avuto in me un lato artistico a cui ho dato sfogo con la fotografia, ma, era dalle scuole medie che non prendevo in mano un pennello o dei colori. Ho iniziato a dipingere durante il lockdown a marzo 2020, per far giocare mia figlia e farle passare il tempo. Abbiamo iniziato a giocare con il collage e i colori che utilizzava per scuola, acquerelli e tempere. Con il passare del tempo mi sono appassionato e non mi sono più fermato, sperimentando nuove tecniche. Una specie di catarsi per superare questo momento difficile. Direi tuttavia, che la mia propensione alla pittura, nel modo in cui è esplosa, è stata oltremodo inaspettata”.

coloriDi cosa ti nutri per creare le tue opere, da cosa trai ispirazione?

“In uno dei ritagli di giornale che ho raccolto ho trovato questa frase: “Non sono un prodotto ma il risultato di un’esistenza”. Ho trovato questa frase molto calzante per spiegare da cosa traggo ispirazione… ho sempre amato leggere, il cinema e la musica… in particolar modo le opere di quei registi, scrittori o musicisti impegnati socialmente. Posso dire che dietro i mie quadri risiede l’esperienza culturale e personale di anni. Tutto quello che ho vissuto, appreso o visto lo riverso nelle tele”.

Ascolti musica mentre dipingi? E se la tua arte fosse una canzone quale sarebbe?

“Certamente, ascolto musica mentre dipingo, prevalentemente musica rock anni 70. Queen, Pink Floyd, Janis Joplin, Dire Straits, AC/DC, Led Zeppelin, Deep Purple, Bruce Springsteen. Credo sia la colonna sonora di un periodo rivoluzionario e di grande cambiamento.
Se la mia arte fosse una canzone, sarebbe certamente “Don’t stop me now” dei Queen.

“I’m burnin’ through the sky, yeah

200 degrees

That’s why they call me Mister Fahrenheit

I’m travelling at the speed of light

I wanna make a supersonic man out of you”

coloriSalutiamoci raccontando il messaggio più “urgente” che senti di voler trasmettere con i tuoi lavori.

“Il messaggio principale che vorrei trasmettere è sul potere della parola, del dialogo, dell’espressione per esprimere le proprie idee e il proprio pensiero. Come diceva Martin Luther King: non ho paura dei malvagi, ma del silenzio degli onesti”.

Potete seguire Pietro Pancotto su instagram nel suo profilo pietro.pancotto e curiosare fra le sue tele che, sono certa, vi colpiranno.

 

Written by: Valentina Proietto Scipioni

Previous post

Post comments (0)

Leave a reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0%