Storia, caratteristiche e curiosità sul più importante torneo di Rugby nel nostro emisfero
Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Inno al Rugby – Davide Van de Sfroos”
Sabato 1 Febbraio a Cardiff ci sarà il calcio d’inizio del torneo Guinness 6 Nazioni 2020, con il match che disputerà proprio la nazionale italiana in casa del Galles. Per tutti gli appassionati di Rugby questo torneo è un vero e proprio culto, al punto tale da essere considerata la competizione rugbistica più importante a nord dell’Equatore.
Le sue origini risalgono al 1883, quando in via non ufficiale le nazionali dei 4 stati britannici (Irlanda, Inghilterra, Scozia e Galles) si incontravano per dei “Test Matches”. Fu poi la stampa a stilare una classifica fittizia, portando così alla nascita del torneo che all’epoca si chiamava Home Championship. Nel 1910 fu ammessa ufficialmente la nazionale francese, trasformandosi in Cinque Nazioni. La storia del torneo a 5 ha attraversato tutto il XX secolo fino al 2000, quando fu ammessa l’Italia e il torneo assunse la definizione odierna di 6 Nazioni. È importante ricordare che nonostante nel tempo l’Irlanda fosse divisa tra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord, la squadra di rugby come in altri sport rappresentava l’unità nazionale, quindi l’isola nella sua interezza.
Il torneo si gioca per scontri diretti in 7 settimane (5 giocate e 2 di riposo), il privilegio di giocare in casa si alterna di anno in anno. Il punteggio oggi si assegna così: 4 punti sono assegnati per ogni vittoria, 2 per il pareggio e nessuno per la sconfitta, 1 punto bonus per chi segna 4 mete (che vinca o perda), 1 punto bonus se si perde con uno scarto pari o inferiore ai 7 punti, in più 3 punti di bonus per chi fa il Grande Slam (ovvero chi vince tutti i match). Si aggiudica il torneo chi totalizza il punteggio maggiore ed in caso di parità chi ha la miglior differenza punti, se le squadre sono ancora in parità vince quella che ha fatto più mete, se si persiste nello stato di parità la vittoria viene data ex aequo.
Una caratteristica del Sei Nazioni è il suo prevedere, oltre al trofeo per chi vince la manifestazione, tantissimi altri premi e “titoli”: quasi ogni scontro diretto assegna una coppa come il Trofeo Giuseppe Garibaldi, che dal 2007 viene assegnato a chi vince l’incontro tra Italia e Francia. A questi premi si aggiungono i due “titoli” meno desiderati: il Cucchiaio di Legno per l’ultima squadra classificata e lo sgraditissimo Whitewash (imbiancata in italiano), titolo che guadagna una squadra che esce sconfitta da tutte le partite. Nei suoi soli 19 anni di presenza nel torneo l’Italia ha portato a casa ben 14 Cucchiai di Legno, ma nella classifica generale il record è detenuto dall’Irlanda, che ne possiede ben 29.
Ad una settimana dall’inizio della competizione ci resta da ricordare le date dei 2 match casalinghi: il 22 Febbraio contro la Scozia e il 14 Marzo contro l’Inghilterra. Adesso non rimane altro che prepararci a tifare gli Azzurri della palla ovale e sperare di portare a casa un bel risultato.
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