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In Antartide predisposto un laboratorio sotto al ghiaccio per studiare i cambiamenti climatici

today18 Gennaio 2019

Background
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Nel 2017 la vasta zona intorno al Mare di Ross, Antartide, è diventata Zona Protetta, nonché “sorvegliata speciale” per la quale si nutre non poca preoccupazione a causa del più volte conclamato scioglimento dei ghiacci dovuto al riscaldamento globale che avanza inesorabilmente.
Poiché lo studio di un fenomeno, per essere accurato, va effettuato sul campo e soprattutto ripetuto più volte a distanza di poco tempo, l’ideale per osservare i cambiamenti a cui sta andando incontro l’Antartide sarebbe quello di installare un vero e proprio laboratorio, con tanto di riscaldamenti, delicate apparecchiature e adeguati strumenti di misurazione ed analisi.

È proprio per questa ragione che un laboratorio è stato effettivamente costruito a nientemeno che 25,5 metri di profondità nel gelido Mare di Ross.
Sì, proprio sotto il livello del mare. La ragione non è affatto casuale: l’obiettivo del progetto biennale Ice-ClimaLizers, coordinato dall’Enea e realizzato in collaborazione con due istituti del Cnr, l’Istituto di Oceanologia di Sopot, l’Università di Portsmouth, il Museo di Storia Naturale di Londra e l’Università della Borgogna, è quello di studiare i cambiamenti climatici circoscritti a quest’Area Protetta attraverso lo studio dei processi di crescita di alghe coralline e piccoli invertebrati.

Entriamo un po’ più nel dettaglio: con 23 milioni di euro di finanziamenti dal MIUR e dal Programma Nazionale per la Ricerca in Antartide, Ice-ClimaLizerts rappresenta il primo progetto italiano incentrato sullo studio del cambiamento climatico attraverso l’analisi degli scheletri di CaCO(Carbonato di Calcio) di alcune specie di organismi antartici.
Questi piccoli target, che sono stati raccolti sui fondali dell’insenatura di Tethys Bay, sono stati marcati con sostanze non tossiche, così da essere ben riconoscibili una volta riposizionati nell’esatto punto dove erano stati prelevati, seppur trattenuti in 12 gabbie dotate di sensori di luce e temperatura posizionate in una struttura in alluminio.
Mediante una sonda situata nell’intelaiatura dell’installazione appena descritta, sarà possibile effettuare così registrazioni su diversi parametri (PH, temperatura, livelli di Ossigeno, conducibilità, intensità luminosa) associati a questi organismi per un anno.

Written by: Veronica Di Sero

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