Il 21 ottobre 1997 Candle In The Wind di Elton John viene certificato dal Guinness Book Of Records come singolo più venduto di tutti i tempi, con 31.8 milioni di copie vendute in meno di 40 giorni.
Il brano comincia la sua fortunata parabola nel 1973, quando viene pubblicato la prima volta nell’album Goodbye Yellow Brick Road.
L’autore del testo è Bernie Taupin, collaboratore di Elton John, che prende ispirazione da un’intervista in occasione della morte di Janis Joplin, deceduta prematuramente.
Nel testo poi sarà Marylin Monroe, indicata con il suo vero nome Norma Jean, a farsi portatrice dell’immagine della celebrità come alienazione, di cui sono state vittime anche James Dean, Jim Morrison, Kurt Cobain.
“Hollywood creò una superstar/E il dolore fu il prezzo che hai pagato”, dice il testo.
Nel 1974 il brano è inserito nella classifica delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone, alla posizione numero 347.
Celebre la versione del 1986 in cui Elton John, durante il concerto a Sidney, si esibisce vestito da Mozart.
Ma è il 1997 l’anno in cui la canzone supera White Christmas di Bing Crosby, fino a quel momento il singolo più venduto della storia. Nell’abbazia di Westminster in occasione dei funerali di Lady Diana Spencer, Elton John interpreta una nuova versione della canzone che passerà per le radio inglesi per quasi mese intero.
Non solo il Regno Unito, ma tutto il mondo piange la principessa del popolo, la rosa d’Inghilterra.
La candela si fa simbolo di una fama che arde e si illumina di un’immensità abbagliante.
Se per chi la osserva è un cono di luce, fonte di opposizione al buio, la candela intanto brucia e si consuma fino a spengersi. La cera che rimane sul fusto è immagine di quello che è stato: un vita breve, ma intensa.
La morte ne è solo un fotogramma che lascia nel presente da una parte la bellezza di un glorioso passato e dall’altra l’amaro di un futuro immaginato in un “chissà se avesse vissuto ancora”.
Per questo Candle in the wind è il brano per eccellenza del ricordo di quelle vite spezzate all’apogeo della celebrità.
Incorniciata per sempre nella sua bellezza, Marylin Mornoe, e nella virtù altruista, Lady Diana, si fanno simboli, come candele al vento, travolte e senza appigli, della voracità della fama, che se ha spento la loro vita, certamente non ha consumato la luce di cui continuano a brillare le loro figure nell’immaginario collettivo.
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