Era il 2009 quando il gruppo di ricerca dell’Amministrazione Marittima Svedese, in collaborazione con alcuni studenti dell’Università del Southampton, si imbatté in dati anomali, rilevati grazie a un sonar. I valori misurati dall’indagine permisero agli studiosi di ipotizzare la presenza di un relitto, ma solo oggi, vale a dire 10 anni più tardi, grazie alle ricerche condotte si è scoperta la verità.
Infatti nelle profondità del mar Baltico, più precisamente a 140 metri di profondità, è stato rinvenuto grazie alle moderne telecamere robot uno dei relitti più antichi al mondo. Gli studiosi credono che si tratti di un’imbarcazione adibita a uso mercantile, lunga tra i 15 e 17 metri e risalente al Rinascimento.
Grazie alle basse temperature dell’acqua del mare, il relitto si è conservato in perfette condizioni, merito soprattutto della mancanza d’ossigeno. La nave presenta in ottimo stato: sono ancora ben distinguibili lo scafo, gli alberi maestri, l’ancora e addirittura molti oggetti al suo interno, come l’organo. È inoltre dotata di armi, probabilmente per difendersi in caso di attacco da parte dei predoni.
L’area di ritrovamento rimane ancora celata, per evitare che turisti curiosi e soprattutto saccheggiatori possano compromettere la struttura. Al momento i ricercatori stanno analizzando l’interno del relitto grazie all’uso di robot che esplorano i fondali marini e alla ricostruzione del modello 3D dell’intera nave.
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