Nei giorni scorsi, nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, si è potuto assistere al processo più raro mai registrato nell’universo. Basti pensare che la sua vita media è di ben mille miliardi di volte più lunga dell’età dell’universo!
Il processo più raro dell’universo
Avviene all’incirca una volta ogni mille miliardi di vite del cosmo. Nei laboratori Nazionali del Gran Sasso (Lngs) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), il rilevatore di Materia Oscura Xenon1T ha misurato per la prima volta il processo di decadimento radioattivo più raro mai osservato, quello dello Xenon-124. L’importanza della scoperta ha fatto sì che la notizia sia stata pubblicata come articolo di copertina sulla rivista Nature.
Come è successo?
Questo incredibile processo osservato dal team di ricercatori nei Lngs si chiama doppia cattura elettronica, un fenomeno nel quale lo Xenon-124 si trasforma in Tellurio-124.
In pratica è l’evento in cui due protoni all’interno di un atomo di Xenon catturano due elettroni nella nuvola circostante, trasformandosi in due neutroni con l’emissione di due neutrini e di energia pari a circa 64.000 Elettronvolt (l’unità di misura dell’energia delle particelle).
“Il risultato dimostra la grande sensibilità di Xenon1T, che lavora in condizioni di purezza record, riducendo al minimo la radioattività ambientale. Questo traguardo di oggi ci dice che siamo sulla strada giusta. E ci fa ben sperare per la futura caccia alle particelle di materia oscura con il fratello maggiore di Xenon1T, che sarà pronto alla fine del 2019 e lavorerà con una sensibilità 10 volte maggiore”.
Marco Selvi, responsabile nazionale Infn dell’esperimento, commentando all’ANSA la grande scoperta.
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