Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “La genetica di Mendel” – Lorenzo Baglioni
Quasi duecento anni fa, il 22 luglio del 1822 (anche se alcune fonti riportano il 20 luglio… evidentemente gli archivi non erano poi così precisi come lo sono ora) nasceva Gregor Johann Mendel, passato alla storia non per la sua immacolata carriera monastica, bensì per i suoi studi sui geni e l’ereditarietà.
Nel 1843 entrò come novizio nell’Abbazia di S. Tommaso a Brno (oggi località famosa per lo splendido circuito per gare motoristiche). Divenuto professore di fisica, matematica e biologia, dopo una breve permanenza a Vienna, torna al suo monastero dove si dedica ai sui studi sulla genetica.
Malgrado la vita religiosa garantisse vitto e alloggio sicuro, le eccessive tasse poste dal governo al monastero non facevano vivere nell’agiatezza i suoi abitanti; dovendo quindi investire in un esperimento scientifico, la facilità di riproduzione e l’investimento economico irrisorio fecero scegliere a Mendel tra tanti vegetali i piselli, con l’aiuto dei quali grazie a calcoli statistici e alla sua perseveranza, lavorando con decine di migliaia di piantine, poté teorizzare le sue famose leggi.
L’idea alla base delle sue ricerche era quella che le caratteristiche fisiche fossero ereditarie e che l’incrocio dei geni sia regolato da rapporti matematici ben precisi, che consentono di prevedere nell’innesto tra due piante che hanno fiori di colore diverso quale sarà la percentuale di nuove piantine di ciascun colore. Poiché addentrarci nello spiegare questo tema in modo approfondito rischierebbe di annoiarvi, vi suggeriamo l’ascolto della divertente operetta di L. Baglioni non solo come sottofondo musicale, ma anche per stimolare in modo leggero un po’ di curiosità sull’argomento.
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