Un ferro da stiro particolare, un abito da sposa finito in barattolo di vetro, un telefono rotto in un momento di rabbia, delle musicassette, dei reggiseni, delle fialette riempite con capelli e molto altro: questi sono gli oggetti-tipo che troverete al “Museo delle relazioni interrotte” di Zagabria.
Ideata nel 2010 da una coppia di artisti ed ex amanti, Olinka Vistica e Drazen Grubisic, la particolare esposizione di oggetti provenienti da relazioni sentimentali finite, è stata premiata con il Kenneth Hudson Award per il museo più innovativo d’Europa.
Pochi giorni fa, ha aperto una nuova sezione dedicata alle relazioni interrotte durante e a causa di guerre, migrazione e terrorismo, temi particolarmente caldi al giorno d’oggi.
Nonostante le diverse critiche, molti sono i donatori anonimi provenienti da tutto il mondo che decidono di far conoscere, attraverso una breve descrizione, qual è la storia che si cela dietro quei lasciti.
Consci della popolarità che il piccolo museo ha acquistato nel corso degli anni, ad Hollywood è recentemente nato un suo fratellino, il Museum of Broken Relationship, che, da bravo sosia, si occupa ugualmente di raccogliere tutto ciò che rimane di diversi amori terminati.
Una donna dalla Norvegia, ad esempio, spiega il motivo che l’ha spinta ad inviare il suo ferro da stiro negli States: “L’ho usato per il mio abito da sposa. Ora è tutto quello che mi rimane”.
Aleggia, quindi, attorno a tutti questi oggetti un velo di malinconia, di amara e dolce sofferenza, un ricordo aleatorio di cui quasi ci si vuole sbarazzare, ma che al tempo stesso si vuole far conoscere: quando ci si trova davanti a donazioni di questo tipo, ciò su cui bisogna realmente riflettere è l’importanza conferita dai proprietari stessi, che hanno avuto il coraggio di lasciarsi alle spalle una storia sentimentale finita, mantenendo però la straordinaria forza di rivivere e condividere insieme a tutti gli altri la tragica fine dei loro amori.





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