Lo abbiamo aspettato, abbiamo seguito trepidanti il countdown impostato sul nostro cellulare o le x sul calendario appeso in cucina, abbiamo fissato il quadrante dell’orologio centinaia di volte al veglione del 24, ed ora siamo qui: è finalmente Natale!
Per quanto ritorni puntuale e uguale a se stesso ogni anno, ci sembra quasi di non conoscerlo mai del tutto, che abbia sempre qualche piccola sorpresa in serbo per noi.
Proviamo dunque a scoprire qualcosa in più riguardo a questa festività ricolma di significati:
La Stella di Natale, un dono floreale
Per esempio, c’è da chiedersi come mai sia usanza allestire le case con vasi di Stelle di Natale, la famosa pianta dalle foglie rosse che ricordano i puntali con cui si è soliti adornare l’albero natalizio.
Si narra che questo fiore sia stato in origine l’umile dono di un bimbo a Gesù: secondo la tradizione, il fanciullo, così povero da non avere nulla di meglio da offrire al Re dei re che un mazzo di comuni e volgari rametti d’erbacce, avrebbe stillato una lacrima mentre si recava in chiesa a consegnare il dono. Da questa singola goccia, caduta proprio sui rametti che stringeva nel piccolo pugno, sarebbe fiorito lo splendido fiore protagonista della leggenda: la stella di Natale.
L’albero di Natale
Anche l’albero natalizio ha radici antichissime, che si fanno risalire addirittura ai culti pagani propri delle zone agricole dell’Europa settentrionale: terre di persone semplici, di druidi e di magie. Ed è proprio grazie a questi antichi sacerdoti dei Celti, che il ruolo degli abeti è giunto a rivestire una tale importanza: i druidi, infatti, furono tra i primissimi ad interessarsi alla vita di queste piante, di cui ammiravano la resistenza alle intemperie, ed il loro essere sempre verdi anche nel giorno più freddo. Questo intimo amore e rispetto, tramandato di padre in figlio nei secoli, ha trasformato l’abete da simbolo di lunga vita a emblema natalizio, che per l’occasione veniva adornato con ghirlande, nastri, frutti colorati e persino candeline. Tutto il resto, come si suol dire, è storia.
Il pupazzo di neve
Non c’è Natale senza biscotti, candeline o decorazioni a forma di pupazzo di neve! Amatissimo da grandi e piccini, questo simbolo natalizio ha una storia decisamente più recente rispetto a quella dell’abete: secondo alcune leggende, infatti, questo piccolo e algido personaggio dalle braccia di rametti ed una carota per naso, sarebbe un fido aiutante di Babbo Natale. Il suo compito si differenzia dalle mansioni degli elfi in quanto consistente nel far nevicare abbondantemente, creando così le condizioni di volo ideali per il famoso postino più anziano e più amato dai bambini.
La ghirlanda
Riattiviamo ancora una volta la macchina del tempo e questa volta approdiamo nella lontana epoca dell’Impero Romano, alla scoperta di come e perché alla ghirlanda sia riservato un posto di tutto rispetto nell’iconografia natalizia: dovete sapere che sin da molti secoli prima di Cristo, era usanza insignire il capo di eroi di guerra o personaggi usciti vittoriosi da Olimpiadi od imprese impegnative di ghirlande d’alloro, che successivamente venivano appese alle porte delle loro case per segnalarne la presenza. Con gli anni, queste onorificenze hanno preso a differenziarsi: ne sono stati ritrovati esemplari in legno, stoffa, agrifoglio ma anche materiali più moderni, mentre il significato ad esse associato è rimasto uguale a se stesso in tutti questi secoli: la vittoria.
La calza di Natale
Ultima ma non per importanza, viene a noi la curiosità di scoprire di più su un oggetto praticamente immancabile nelle case, per la precisione, presso i camini di tutto il mondo: la calzetta per la Befana.
Secondo una leggenda, il merito di questa tradizione sembrerebbe essere di un’opera buona compiuta da San Nicola, il quale un giorno salvò tre povere fanciulle senza dote. Ma il suo buon cuore non si fermò qui: quella notte, arrampicandosi sul tetto della casa delle giovani, lasciò cadere delle monete d’oro nelle calze che le tre avevano steso sul camino ad asciugare. Ecco spiegato dunque il motivo per cui noi tutti siamo soliti appendere le calze al camino (quando possibile), nella speranza di trovare qualche bella sorpresa il mattino seguente!
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