Il 18 Luglio 1918 nasceva quello che sarebbe diventato il primo Presidente sudafricano di colore, il simbolo della lotta all’Apartheid, il messaggero di un discorso improntato sulla cooperazione e sulla riscoperta dei più alti valori umani: il premio Nobel per la pace Nelson Mandela, il cui vero nome era, ironia del destino, Rolihlahla, “piantagrane”.
Sono passati esattamente 101 anni dalla sua nascita e 10 dall’istituzione del Mandela Day ad opera delle Nazioni Unite, che quest’anno propongono, congiuntamente alla Nelson Mandela Foundation, un tema di riflessione molto specifico: la povertà nel mondo e il ruolo dell’istruzione per contrastarla, il tutto compresso nell’hashtag #actionagainstpoverty e nel sottotitolo “Next Chapter”.
L’istruzione è il grande motore dello sviluppo personale. È grazie all’istruzione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazione. Non ciò che ci viene dato, ma la capacità di valorizzare al meglio ciò che abbiamo è ciò che distingue una persona dall’altra.
Nelson Mandela
Con queste parole Nelson Mandela espresse il concetto chiave ripreso oggi affinché si traduca in azione concreta, a partire dal singolo cittadino, fino ad arrivare alle istituzioni al vertice delle nazioni di tutto il mondo: saranno numerosissime le iniziative che si susseguiranno in questa giornata tutt’altro che simbolica a livello internazionale e che verranno coordinate passo dopo passo da un network in linea con i valori della Fondazione e, riflettendoci bene, con quelli insiti nell’animo umano di ognuno di noi, indipendentemente dal colore della pelle, dal credo religioso, da quello politico e dalle condizioni economiche.
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