Selvaggia Lucarelli, ora firma de Il Fatto Quotidiano e, in precedenza, direttrice di Rolling Stone, è stata la prima persona a dare la notizia della chiusura del mensile.
Questa drastica interruzione di pubblicazione avverrà, però, solo in parte: il magazine rimarrà infatti solamente nella sua forma digitale, mentre il cartaceo cesserà di essere prodotto.
L’editore di Rolling Stone, Luciano Bernardini de Pace, ha poi ufficializzato la notizia.
Rolling Stone non chiude ma si evolve per seguire dove va il mondo. Il sito ha 2,5 milioni di utenti unici, 435mila follower su Facebook e 231mila su Instagram. Questi sono i numeri che indicano qual è la strada. Il mercato pubblicitario oggi chiede il digitale ed è un’opportunità che secondo me va presa senza esitazioni.
Luciano Bernardini De Pace a PrimaOnline
Bernardini ha spiegato come i numeri di fatto non mancassero, ma ad un certo punto, a conti fatti, hanno avuto a che fare con costi industriali molto crescenti, aggravati dalla perdita di valore di determinati punti vendita, in primis delle edicole.
La casa editrice stava avvicinandosi al break even (punto di pareggio, in cui non si hanno né profitti né perdite), ma la domanda del mercato è precisa e devi seguirla. Ormai non importa quante copie vendi, quando vai in un centro media ti dicono chiaramente che agli investitori oggi interessa il digitale.
Luciano Bernardini De Pace a PrimaOnline
Mentre il direttore della redazione non proseguirà il suo lavoro, della raccolta pubblicitaria se ne continuerà ad occupare la concessionaria di Bernardini, Magazine International, mentre a guidare il sito rimangono
Alessandro Giberti e il publisher Davide Da Rold, che raddoppiano il loro team.
Tra le varie riviste del brand Rolling Stone nel mondo, anche in Russia è stata presa la decisione di abbandonare il cartaceo.
Post comments (0)