In assenza di gravità gli astronauti sperimentano perdita ossea, muscolare, decondizionamento cardiovascolare e molte altre ricadute negative. Tutt’oggi non c’è una vera soluzione, ma questo particolare sistema di gravità artificiale potrà aiutare molto.
Torin Clark
L’assenza di gravità è uno dei problemi principali delle missioni nello spazio e soprattutto un fenomeno che debilita gli astronauti. Per far fronte a questa problematica, un gruppo di ricercatori dell’Università del Colorado sta studiando un prototipo che nel prossimo futuro potrà essere utilizzato nelle basi spaziali e lunari. Di cosa si tratta?
Gli studiosi con a capo l’ingegnere aerospaziale Torin Clark hanno ideato un lettino che imita la gravità. Questo è posizionato su una centrifuga e, quando viene azionato, il lettino inizia a ruotare, prima lentamente e poi sempre più velocemente. Il meccanismo, che ruota secondo una velocità angolare, spinge i piedi del soggetto verso la base della piattaforma, quasi come fosse sottoposto al proprio peso.
Precedentemente si usava un sistema che provocava malessere: infatti, se coloro che si trovavano sulla piattaforma giravano la testa, provavano una sensazione di caduta, conosciuta come illusione incrociata. I ricercatori, tenendo conto di questo disagio, hanno trovato il modo di aggirare il problema, sottoponendo i volontari inizialmente ad una sola rotazione al minuto e in seguito aumentandola.
In tutto sono state sperimentate 10 sessioni per ciascun candidato, nelle quali si è arrivati a 17 rotazioni al minuto. In questi esperimenti gli scienziati sono riusciti ad evitare i fastidi che affliggevano le persone interessate. Adesso rimane un unico ostacolo da superare: bisogna ancora comprendere per quanto tempo sarà opportuno far utilizzare questa strumentazione agli astronauti.
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