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Il DADA è tratto

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Breathe” – Years and Years

“DADA o non DADA? Questo è il dilemma.” 

Shakespeare avrebbe detto così e come lui anche lo staff di dirigenza della scuola, che fino all’anno scorso si interrogava spesso sull’argomento: questo DADA lo rifaremo o no?

Ma facciamo un passo indietro:

Cos’è il DADA?

I ragazzi di quinto e di quarto sanno già di cosa sto parlando, anche se l’hanno sperimentato veramente per poco, ma dal terzo anno in giù non sono ancora stati abbastanza fortunati da provarlo, almeno fino adesso. Non vi preoccupate, ci penso io a spiegarvi di che si tratta. 

Iniziamo da qua: DADA è un acronimo che sta per Didattiche per Ambienti di Apprendimento, ma questo non dice ancora niente. Si tratta di un progetto che consiste nell’avere aule che non appartengono a una classe, ma sono di uno o due professori, e sono gli studenti a doversi spostare ogni cambio d’ora. – Da vera scuola americana. – 

A primo impatto può sembrare una cosa molto scomoda, ma sono tanti i motivi per cui, invece, è un’idea fantastica.

1. Staccare

Non ditemi che preferite stare sei ore di fila seduti al banco… perché non vi credo. Alzarsi ogni ora e cambiare classe permette di staccare il cervello per due minuti, così che sia pronto per concentrarsi sulla materia successiva. – Non vogliamo mica diventare degli zombie.

2. Cambiare.

Mai capitato di arrivare in ritardo e trovarsi bloccati al primo banco, o accanto a un compagno con cui non abbiamo confidenza? Il vero problema è quando succede il primo giorno e si è costretti a passare il resto dell’anno così. Con il DADA la “tortura” dura solo un’ora e poi si cambia. 

3. Muoversi.

Dai, che non è una tragedia quel piano di scale da salire per passare da un’aula all’altra. Tra una merendina e l’altra, un po’ di movimento fa bene.

DADA e Covid

Andava tutto bene finché non è arrivato lui: il Covid. In pochi mesi ci ha stravolto la vita, così come la scuola. 

Quando siamo riusciti a tornare finalmente in presenza, alternandoci con la DAD – che, per fortuna, adesso sta diventando sempre più un ricordo lontano -, non era più possibile cambiare classe ogni ora. Pensate al lavoro del personale ATA che avrebbe dovuto disinfettare le classi in continuazione, e pure velocemente.

L’anno scorso le cose sono iniziate ad andare sempre meglio: i contagi stavano calando e compariva la speranza di un ritorno alla normalità.

Quest’anno sembra finalmente essere tornata la scuola di prima: senza mascherina, niente orari scaglionati e, soprattutto, il nostro amato DADA.

Con lui ritorna anche una regola di cui solo i più grandi si ricorderanno: quella di posare i telefoni spenti sulla cattedra a ogni cambio d’aula. – Ma per il DADA questo e altro. –

Oltre a questa sono altre le piccole e semplici regole da seguire; non vi preoccupate, il YCB ha pensato anche a questo. Da oggi sul sito della scuola potete trovare un video di Laura Cervelli e con le voci della stessa Laura, di Zahra Javanmardi e di Alessandro Vitrano, che vi spiegano tutto ciò che dovete sapere

Come molti altri, questo è uno dei segni del fatto che ci stiamo riprendendo e dopo più di due anni stiamo tornando alla normalità; ora non resta che riprenderci la nostra adolescenza!

Scritto da: Margherita 5D