Sono ormai alcuni anni che la complessa arte circense, un misto di forza fisica, coordinazione motoria, creatività, coreografia, allenamento ed una punta di eccezionalità, sta assistendo ad un momento di crisi per via del dibattito sull’impiego di animali domestici e selvatici nella realizzazione di quei numeri che solitamente rappresentano il pezzo forte dello show.
Basti pensare che nella nostra nazione è al vaglio l’idea di proibire l’esibizione di circhi aventi all’interno del loro programma d’intrattenimento animali di ogni sorta, dai cavalli ai leoni.
Mentre si continua a riflettere su queste tematiche apparentemente inconciliabili, che da un lato antepongono il benessere delle bestiole alla buona o cattiva riuscita di uno spettacolo composto solo da artisti umani, e dall’altro invece asseriscono che rinunciare a queste straordinarie risorse significherebbe perdere una parte sostanziale dell’essenza della vera arte circense, in Germania c’è chi ha deciso di affidarsi alla tecnologia per accogliere entrambe le obiezioni trovando il giusto punto di incontro: perché non mantenere l’emozione degli animali da circo… senza doverne scomodare nemmeno uno?
Ed è proprio questo il metodo che il circo Roncalli è stato capace di adottare instaurando una collaborazione con gli esperti di Optoma. Grazie all’installazione di 11 proiettori laser all’avanguardia, infatti, è stato possibile riprodurre nell’oscurità lo spettacolo mozzafiato di ologrammi 3D di perfette riproduzioni di elefanti e cavalli nell’atto di danzare, eseguire acrobazie e complesse coreografie al centro dell’arena.
Sarà forse questo il prossimo passo dell’antica tradizione circense?
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