Questo il credo principale di chi aderisce alla filosofia dei ‘viaggi roulette’
Se è vero che le community, i portali, le recensioni online e il sovraccarico informativo del web si rivelano strumenti più che utili quando c’è da organizzare un bel viaggio in qualche posto nuovo, va anche detto che, dall’altro lato, va un po’ a spegnersi quell’alone di mistero che rende ancora più eccitanti i mille quesiti che inevitabilmente balenano nella mente di chi, già nel momento in cui clicca su “prenota”, inizia a domandarsi: Come sarà il tempo? Cosa si mangerà? E l’alloggio, sarà confortevole?
Un po’ per voglia di andare controcorrente, un po’ per intimo desiderio di tornare a provare quel brivido sottopelle che è l’ignoto, sempre più persone stanno aderendo alle iniziative del cosiddetto “viaggio al buio” o “viaggio roulette”, una tendenza che sta riscuotendo un crescente successo grazie ai servizi offerti da tour operator specializzati.
Realizzare questo piccolo sogno ad occhi aperti è piuttosto semplice: è sufficiente contattare un’agenzia che preveda questa modalità di prenotazione, fornire alcuni dati di base (generalità del viaggiatore, eventuali accompagnatori, periodo e durata della vacanza), ipotetiche restrizioni (come le mete che si preferisce evitare), ed attendere ad un soffio dalla data di partenza la consegna della busta misteriosa contenente tutte le informazioni di una nuova incredibile avventura!
Le foto di queste “buste”, immortalate al momento dell’apertura, stanno iniziando ad esplodere sui social in maniera quasi virale, tanto che viene da domandarsi: quanto ancora diventerà mondiale il fenomeno dei viaggi a sorpresa? Sta cambiando qualcosa nei desideri e nelle aspettative delle persone in questo tipo di esperienze?
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