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Soundtrack da ascoltare durante la lettura:” The passenger”- Iggy Pop and David Bowie
Tutto ha inizio nel 1971, nel locale newyorkese Marx’s Kansas. E’ stato un incontro casuale, ma che ha forgiato poi un forte patto di fratellanza tra due big del Rock: L’Iguana del Rock e il Duca Bianco. E’ stato un momento fatale, che ha portato a risollevare le sorti della carriera di Iggy Pop, grazie all’aiuto prezioso di David Bowie.
Iggy, padre del Punk Rock si trova in un vicolo cieco e l’avventura con gli Stooges, dura ben poco. Tutto si è consumato in quattro anni, perché i suoi problemi con la droga lo portano fuori strada, a stare da solo. La sua band non ne vuole più sapere. Un uomo può a trent’anni salutare calorosamente il pubblico e ritirarsi a vita privata? Ma certo che no. A volte dalla depressione bi-polare possono venir fuori capolavori.
“Con David Bowie l’amicizia si basava semplicemente sul fatto che quest’uomo mi ha salvato da un sicuro annichilimento professionale e forse anche personale. Mi ha fatto risorgere. Era più un benefattore che un amico, nel senso in cui la maggior parte della gente concepisce l’amicizia.”
E così è stato, perché Bowie gli dona di nuovo la vita, non solo producendo il terzo album Raw Power di Iggy Pop, ma sostenendolo a livello personale. Pochi uomini hanno avuto la pelle dura come quella dell’Iguana del Rock, scolpita su un corpo incapace di stare fermo dentro le regole, pronto a mutare a ogni scossa della vita, della musica, restando selvaggiamente vitale.
Un uomo che costantemente deve cercare aiuto per disintossicarsi, ma al suo fianco non manca l’unico sostegno che lui ha sempre voluto, quello di David. Gli porta dolcetti e droga, nella clinica per disintossicarsi, nonostante non fosse la scelta migliore per lui. Tuttavia Pop ha sempre ricordato come il Duca fosse stato l’unico a liberarlo dalla sua condizione di prigionia psicologica.
Ovunque Iggy andasse, Bowie è sempre stato al suo fianco, pronto ad acciuffarlo al volo, in qualsiasi situazione, anche quella familiare. David vuole farlo conciliare di nuovo con la musica, la sua famiglia, la sua intera vita.
“Quando andammo a trovarli, i vicini furono così spaventati dall’auto e dalle guardie del corpo che chiamarono la polizia; mio padre era una persona fantastica, e gli disse: “Grazie per quello che fai per mio figlio”.
Nel 1976, David Bowie decide di portare via con sé l’amico fidato Iggy in un tour con Station to Station, facendolo vivere nell’ambiente fertile della Berlino Ovest, all’ombra del muro. La coppia fraterna, decide di prendersi una lunga pausa da ogni genere di sostanza, tracciando un percorso surreale. Fianco a fianco, vanno a caccia delle orme dello scrittore Cristopher Isherwood. Si trasferiscono addirittura nella casa dove l’artista ha vissuto, precisamente nel quartiere di Schoneberg, abitato prevalentemente da immigrati turchi. Non sono soli, perché vi è la presenza di una donna, l’amante di Pop, che attraverso le sue foto, oppure potremmo dire, i suoi occhi, narra la loro Storia.
“David era straordinario come produttore e tirò fuori il meglio del lavoro con Iggy. David era davvero un grande fan di Iggy e degli Stooges nonostante lui e Jim fossero fondamentalmente agli opposti: un gentleman britannico e un americano nato nel Midwest”.
Per quanto il Duca Bianco sia andato via, ciò che non se né andrà mai sarà il loro legame che rimarrà eterno, sempre. In lui, in ognuno di noi.
Written by: Francesca Aiello
Tempo di lettura: 2 minuti
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