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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Hey Hey Rise Up” – Pink Floyd feat. Andriy Khlyvnyuk
I Pink Floyd tornano a suonare insieme per il brano Hey Hey Rise Up i cui proventi andranno a supporto del popolo ucraino.
Incredibile, ma vero. E’ una di quelle notizie che aspettavamo da tempo. La band torna a suonare insieme per la prima volta dopo 28 anni. Correva 1994, dai tempi di The Division Bell.
A collaborare insieme sono David Gilmour e Nick Mason insieme al bassista Guy Pratt, al tastierista Nitin Sawhney e col supporto alla voce di Andriy Khlyvnyuk della band ucraina Boombox. Un rocker divenuto “soldato” per difendere la sua terra.
Il brano è recentissimo, è stato inciso il 30 marzo e si basa su una traccia vocale di Andriy che è stata estrapolata da un suo post Instagram. Il post lo vedeva cantare in Sofiyskaya Square a Kiev. La traccia è liberamente tratta da Oh, The Red Viburnum In The Meadow, un brano ucraino dalle chiare tinte folk e dal limpido mood di protesta che risale alla prima guerra mondiale. Lo stesso è stato diffusissimo il mese scorso come protesa all’invasione dell’Ucraina.
Il titolo è stato scelto ispirandosi all’ultima frase del testo stesso che si traduce con Hey, Hey, Rise up and rejoice.
“Noi, come molti altri, stiamo provando la rabbia e la frustrazione per questo vile atto in cui un pacifico e democratico Paese indipendente viene invaso e la propria gente uccisa da uno dei più grandi poteri del mondo”. – David Gilmour
Lo storico chitarrista della band vive molto da vicino il dramma di questa guerra poiché he ha nuora e nipoti ucraini. Tanto che ha profilato con i colori della bandiera ucraina le foto dei sui canali social.
“Nel 2015 ho suonato al Koko a Londra in supporto di Belarus Free Theatre, i cui membri erano stati imprigionati. Pussy Riot e la band ucraina Boombox erano in programma. Il cantante Andriy ha avuto problemi con il visto, quindi il resto della band ha fatto da supporto a me durante il mio set. Recentemente avevo letto che Andriy aveva lasciato il suo tour americano con i Boombox, era tornato in Ucraina e si era unito alla difesa territoriale. Poi ho visto questo incredibile video su Instagram. È stato un momento potente che mi ha spinto a volerlo trasformare in musica”. – David Gilmour
I due artisti non hanno inciso insieme poiché Andriy era in ospedale a Kiev a causa di una ferita causata dalla scheggia di un proiettile. Così Gilmour ha scritto la musica e gliel’ha fatta ascoltare via telefono:
“Gli ho suonato un breve pezzo della canzone al telefono e mi ha dato la sua benedizione. Spero riusciremo a collaborare di persona un giorno nel futuro”.
La pubblicazione del brano vedrà devolvere in beneficenza i proventi delle vendite. Ma l’idea di Gilmour non si limita solo a questo.
“Spero riceva vasto supporto. Vogliamo raccogliere fondi per beneficienza e alzare il morale. Vogliamo mostrare il nostro supporto e dimostrare che gran parte del mondo pensa che sia totalmente sbagliato invadere un Paese democratico indipendente”.
L’artwork della traccia poi ha un simbolismo importante. Si tratta del dipinto del fiore nazionale dell’Ucraina, il girasole, creato dall’artista cubano Yosan Leon. La cover del singolo è un chiaro riferimento alla donna che è stata vista dare semi di girasole ai soldati russi, dicendogli di portarli nelle loro tasche in modo che poi una volta deceduti, i girasoli sarebbero cresciuti. L’iride dell’occhio che forma il nucleo del fiore, poi, è un rimando lampante alla mitica cover dell’album Pulse che i Pink Floyd pubblicarono nel 1995, ma con le sfumature dei colori della bandiera giallo azzurra mescolati fra loro.
Un valore aggiunto dopo l’altro per questa reunion che emoziona e porta con sé la speranza e la voglia sempre viva di cambiare nel proprio “piccolo” le cose!
Written by: Valentina Proietto Scipioni
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