Tutti coloro ai quali è mai capitato di andare impreparati a scuola, magari prima di una verifica, sanno di cosa stiamo parlando: quando non c’è stato sufficiente tempo o voglia di studiare si è sempre sperato in un “deus ex machina” sotto forma di bigliettino, magari passato dal secchione della classe. Al giorno d’oggi, negli Stati Uniti, questa pratica da condannare è stata sostituita da uno strumento digitale, Google Docs.
La cosa suona strana per un semplice motivo: perché utilizzare una piattaforma inusuale quando sistemi come Whatsapp, Messenger e Direct sono fatti appositamente per questo? Presto detto: molti insegnanti fanno utilizzare Google Docs ai propri studenti per svolgere esercizi in cooperazione e per aiutarli a seguire il piano delle lezioni.
Gli alunni non hanno perso l’occasione e di sfruttare a proprio vantaggio la situazione, attraverso la live chat del programma. I più astuti impiegano addirittura un foglio di lavoro come chat, utilizzando ognuno un carattere diverso, così da riuscire a collaborare sotto gli occhi degli insegnanti, ignari di tutto. Una pratica geniale ma senza dubbio deplorevole, perché l’unico metodo efficace per andare bene alle verifiche è studiare con serietà.
Questo è un sistema molto utilizzato anche per eludere il divieto dei genitori di utilizzare i social: creando il solito foglio di lavoro, i ragazzi comunicano tra di loro mentre i genitori sono convinti che in realtà stiano lavorando a qualche progetto scolastico.
Questa vicenda riapre un dibattito vecchio quanto il mondo: Google Docs è uno strumento utile, ingegnoso e completamente gratuito, che però viene utilizzato male dagli studenti. Dove sta quindi il problema: nello strumento, o in chi lo usa?
Post comments (0)