Attraverso l’hacking genetico, adesso alcuni batteri possono tessere la tela come i ragni
Il mondo animale ci ha dato tanti esempi di laboriosità e stacanovismo: prendiamo per esempio i castori, che creano dighe per deviare i corsi d’acqua e costruire le proprie case. Oppure le formiche, che sono in grado di trasportare un peso pari a 30 volte il loro (se l’uomo facesse una cosa simile, ognuno potrebbe portare in spalla la propria auto). E poi come dimenticare i ragni: abili tessitori, passano gran parte del loro tempo a creare trappole di tela nelle quali far cadere il proprio pranzo.
Sono questi ultimi i protagonisti di questo articolo: la seta che essi producono ha delle caratteristiche tecniche formidabili per resistenza e duttilità. Lavorandone abbastanza, ci si potrebbero fare anche dei giubbotti antiproiettile!
Il problema però è la quantità: un ragno da solo non produce molta tela, e gli aracnidi non possono lavorare in team perché finirebbero per mangiarsi a vicenda. Come risolvere allora questo dilemma? Ci hanno pensato gli scienziati della Washington University che hanno preso, dai ragni, i geni responsabili della fabbricazione della seta, e li hanno inseriti nel patrimonio genetico di alcune famiglie di batteri, provando diverse metodologie, fino ad arrivare all’inclusione del DNA nei microrganismi. Il risultato? Questi microrganismi sono capaci di tessere la tela proprio come i ragni, con la differenza che, moltiplicandosi, possono produrne molta di più.
Anche la NASA guarda con entusiasmo a questo progetto, che potrebbe permettere di riparare le tute per le attività EVA già nello spazio.
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