Sguardo, oggetto, simbolo, la Torre è tutto ciò che l’uomo decide di metterci, e questo tutto è infinito. Spettacolo guardato e guardante, edificio inutile e insostituibile, mondo familiare e simbolo eroico, testimone di un secolo e monumento sempre nuovo, oggetto inimitabile e costantemente riprodotto, è il simbolo puro, aperto a tutti i tempi, a tutte le immagini e a tutti i sensi: la metafora irrefrenabile.
Roland Barthes sulla Torre Eiffel
Con queste parole il saggista e critico letterario Roland Barthes riassume l’unicità del simbolo della capitale francese, un monumento che rappresenta in tutta la sua grandezza un’epoca storica rivoluzionaria e che proprio il 15 maggio di ben 130 anni fa venne aperto al pubblico per la prima volta.
Mercoledì scorso per festeggiare l’anniversario dell’apertura della Dama di Ferro è stato allestito uno spettacolo mozzafiato, caratterizzato da luci e suoni. Inoltre, per preservare questa bellissima struttura, 80 operai sono stati assunti per lavori di restaurazione, che si concluderanno nell’arco di tre anni.
I lavori consistono nel raschiare i vecchi strati di vernice e successivamente applicare una nuova mano del famoso colore bruno. Si tratta di un’operazione necessaria e allo stesso tempo complessa, che servirà a ridare un nuovo tocco di modernità ad un monumento che in passato ed ancora oggi meraviglia i turisti di tutto il mondo.
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