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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Lose yourself” – Eminem
Da qualche giorno ci siamo avventurati in un percorso musicale che ci ha portati indietro nel tempo fino a cinquant’anni fa. Pian piano siamo arrivati al decennio che ha inaugurato il terzo millennio, infatti oggi è la volta di goderci della Hit Parade 2003 in Italia.
Era appena entrato il nuovo millennio, era l’epoca dell’avvento dell’Euro come nuova moneta ed eravamo tutti proiettati verso spazi più ampi e idee di futuro fluide, estese e possibiliste. La musica seguiva il flow e si apriva a nuove sonorità che legavano perfettamente gli anni 90 al nuovo secolo. Qualche rimando agli anni precedenti ce lo siamo concesso, ma tanti nuovi volti e nuovi nomi si affacciavano al panorama musicale del periodo.
Diamo subito uno sguardo ai tormentoni che animavano la Hit Parade 2003 in Italia.
Sono gli anni in cui cresce e si impone Elisa, una delle voci più amate dal pubblico italiano. All’epoca ancora scriveva e cantava in inglese, ma di lì a breve avrebbe fatto il salto tuffandosi nell’italiano che la qualificò ancora di più fino ai giorni nostri. Nella Hit Parade 2003 spopolava la sua Broken che è rimasta una dei suoi successi maggiori.
Un’altra regina si stava plasmando agli inizi degli anni duemila. Giorgia, già garanzia assoluta di talento e qualità, si lasciò trainare dal grande successo del film La finestra di Fronte di Ferzan Ozpetek. Nella colonna sonora spiccava maestosa la sua Gocce di memoria. Commovente, profonda, toccante fino all’anima.
Ma era l’epoca in cui anche altri artisti stavano crescendo. Venivano dagli esordi degli anni 90 e cominciavano ad imporsi al grande pubblico inanellando una hit dopo l’altra. Un giovanissimo, ma già molto promettente Tiziano Ferro, ci accompagnò per tutto l’anno con la sua hit strappacuore Sere nere. E non fate i vaghi, so benissimo ce state già canticchiando mentre leggete.
Mood completamente diverso per un altro cantautore che nel 2003 stava già dimostrando una grande crescita e tanto spessore. Soprattutto con la sua chitarra che, ad oggi, gli permette di essere annoverato tra i più virtuosi in italia. Sto parlando di Alex Britti -di cui abbiamo lanciato proprio pochi giorni fa il nuovo singolo– che con la sua 7000 caffè ci ha dato la carica per tutta la primavera-estate di quell’anno.
Uno dei tormentoni più insistenti della Hit Parade 2003 fu senza dubbio un brano de Le Vibrazioni. Intensa e orecchiabile al punto giusto, era Dedicato a te che resta tutt’oggi uno dei loro dischi più venduti in assoluto.
E poi c’erano gli inossidabili, quelli per i quali il tempo passa fino a un certo punto. E si rinnovano, si adattano agli anni che corrono pur mantenendo fede al loro stile inimitabile. Sto parlando di Antonello Venditti che in quell’anno lanciò la sua Che fantastica storia è la vita. Una sorta dei inno colmo di speranza e di visioni alternative. Nessuna salita è così ripida insomma. Il messaggio è chiaro.
E arrivò l’estate portando con sè la voglia di essere scanzonati, di ballare con leggerezza. Si impose tra le hit più ballate e cantate della stagione il figlio del grande Roby Facchinetti dei Pooh. Ma non aspettatevi brani strappacuore perché col nome d’arte di DJ Francesco dominò in discoteca e nelle classifiche con La canzone del Capitano. Non fate i sostenuti, c’è bisogno anche di prendersi in giro ogni tanto e di divertiste senza pensare troppo.
Un altro tormentone di cui non se ne poteva davvero più arrivava dall’estero. L’abbiamo ascoltata praticamente ovunque, alle feste, in discoteca, dagli altoparlanti degli stabilimenti balneari. Non c’era scampo. Erano gli Aventura ft. Judy Santos con Obsesion. E anche chi non era un provetto ballerino l’ha danzata liberamente per tutta l’estate. Era il preludio di tutta l’iondata caraibica che invase di lì in avanti.
Rimaniamo in tema ispanico, quell’anno fu anche un altro artista a dominare le classifiche. Il suo brano lo avremo ascoltato chissà quante volte. Foriero di buonumore e di allegria, aveva le sonorità giuste per la stagione calda. A portarlo al successo fu il compianto Jarabe De Palo, il brano diceva tutto già nel titolo, era Bonito.
Cambiamo decisamente genere. Il 2003 fu ricco di proposte musicali anche molto raffinate. E, se parliamo di raffinatezza, non posso non parlare di loro I Simply Red spopolarono in classifica con la loro Sunrise. Ancora oggi dalle sonorità attualissime e sempre opportune. Se poi volte saperne di più del loro ultimo lavoro discografico cliccate qui.
Nell’articolo scorso vi ho raccontato del fenomeno dei Take That. Dal loro scioglimento è nata tanta altra musica, soprattutto da parte di Robbie Williams che fu il primo a lasciare la band. Il 2003 fu l’anno della sua super ballad Feel. E fu l’inizio di una carriera solista davver niente male. Ma proprio negli ultimi giorni sono arrivate buone notizie per i vecchi fan della boyband per eccellenza. Se siete curiosi cliccate qui.
Se parliamo di boyband, nel decennio precedente ebbero un gran successo anche gli americani NSYNC. Dal loro scioglimento emerse un talento davvero straordinario. Cantautore, ballerino, attore e produttore discografico. Sto parlando di Justin Timberlake che, già in questo prolifico 2003, stava dichiarando a chiare lettere di che pasta era fatto. E ci volle davvero ben poco a farlo emergere e far decadere in breve tempo il “fardello pesante” dell’etichetta di “bello da boyband”. Fu chiaro a tutti che si stava finalmente parlando di un talento puro. Nella Hit Parade 2003 vinse e convinse con la sua irresistibile Rock your body.
Continuiamo a parlare di fenomeni statunitensi. Quell’anno precipitò sul mercato discografico mondiale colei che aveva già fatto nel ventennio precedente incetta di premi e celebrazioni assolute. Colei che sul palco sconvolgeva ad ogni tour e che, con la sua produzione musicale ballabile e provocatoria, aveva già cambiato la rotta della musica. Sto parlando di Lady Ciccone, in arte Madonna con la sua American Life. Elettronica e irresistibile più che mai. Se volete conoscere tutte le news del momento su di lei cliccate qui.
Un’altra donna, stavolta in erba, incantò quell’anno la classifica con una ballad sognante e malinconica che faceva promettere davvero molto bene su di lei. Era una giovanissima Avril Lavigne con imperversò per mesi con la sua I’m with you. Volete conoscere anche le ultime news su di lei? Vi basterà cliccare qui.
Un’altra voce femminile, molto più seducente se possibile, è stata nei primissimi anni duemila la splendida frontman degli Evanescence. Le atmosfere gotivher si facevano largo in quegli anni fino a toccare vertici strepitosi con altre band ancora. Ma la voce di Amy Lee, mezzosoprano con sfumature metal, ha fatto la differenza su tutti. Con la loro Bring me to life spopolarono in classifica in quel magico 2003.
E, se parliamo di Rock alternativo, seguendo la scia degli americani Evanescence, ebbero un gran successo in classifica anche i finlandesi The Rasmus con In the shadows. Potenza, energia e un ritornello che andava per la maggiore.
In piena ondata di Rock alternativo ecco arrivare i Muse che, già da una decina d’anni, si stavano imponendo al grande pubblico. La carriera stellare successiva non era nemmeno nella loro immaginazione quando, nel 2003, lanciarono il loro tormentone Time is running out, divenuto poi negli anni un loro must assoluto.
Ma di Rock alternativo in quel 2003 non ce n’era abbastanza. Un’ondata anomala di band tendenti al Nu Metal e all’elettronico invase le playlist degli adolscenti dell’epoca. E per chiudere questo fantastico pocker c’è però da dire che sopra tutti dominavano loro, i Linkin Park. Con il loro Rap Rock e con la strepitosa voce di Chester Bennington spopolarono praticamente ovunque. Con l’esplosiva Numb conquistarono tutto e tutti. E ancora oggi, se avete voglia di energizzarvi nel modo giusto, questo è il brano giusto per voi.
Due donne strepitose dominavano la scena di quel periodo. Belle come dee, padrone perfette del palcoscenico. Esplosive, caoinvolgenti. Dominatrici assolute della Hit Parade 2003. Prima fra tutti la sempre perfetta Beyoncè che con Jay-Z conquistò rapidamente ogni classifica di vendita con la sua Crazy in love. Voce inarrivabile e un video che la impresse a fuoco nel cuore dei suoi fan.
Altra splendida donna che in quel periodo esplose letteralmente era Jennifer Lopez, che proprio nei giorni scorsi ha lanciato un nuovo singolo dall’atmosfera molto soul. La bella J-Lo che avevamo apprezzato nei romantici film anni 90, si prestò volentieri alla scena musicale. Con la sua Jenny from the block ci fece bellare per tutta la stagione.
E chiudiamo in bellezza con una triade davvero singolare. L’epoca delle boyband non si era ancora consumata e, infatti, i Blue dominavano le classifiche con una ballad languida e avvolgenete, complice di tanti balli lenti al chiaro di luna. Si chiamava Guilty e non ditemi che non ve la ricordate!
Chiudiamo proprio con il rap che stava prendendo sempre più piede con quello che fu uno dei tormentoni estivi per eccellenza. Lo ballammo tutti in quel periodo. Scatenante, ossessivo e contagioso. Lui era Seal Paul e il brano mangia-classifiche era Get busy. Provate a cliccare e tornerete immediatamente a vent’anni fa.
Ovvio che, se parliamo di rap, non possiamo esulare da chi, nella Hit Parade 2003 dominò in senso assoluto. E non solo a livello commerciale. Eminem conquistò il pubblico musicale e il pubblico dei cinefili con un colpo solo. Musicando il film autobiografico 8 Mile si portò ac casa un’oscar meritatissimo per quello che fu uno dei brani più intensi dell’inizio degli anni duemila. Fin dalle primissime note ti catapulta altrove, poi ti travolge e ti stende con il ritmo di una cavalcata senza precedenti. Quando si confeziona un brano perfetto come questo si entra automaticamente nella storia!
Questa stratosferica carrellata musicale ci porta fino alla fine del 2003. Vi do appuntamento con l’ultimo articoloo di questa serie che ci riporterà dritti a dieci anni fa. Rimanete collegati.
Written by: Valentina Proietto Scipioni
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