Young ASCOLTA LA DIRETTA
Deep
Relax
Passion
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Trough the barricades” – Spandau Ballet
Voce rotonda ed elegante, gran presenza scenica, melodie accattivanti, sguardo killer e ciuffo assassino. Pochi ingredienti per un successo che dura da decenni. Buon compleanno a Tony Hadley degli Spandau Ballet.
Avete presente quei falsi miti storici che tanto alimentano il successo degli artisti? Quelle leggende metropolitane che fanno gola ai tabloid ed altro non sono che garanzia crescente di popolarità?
Fu la storia di Frank Sinatra e Tony Bennett negli anni 50, ma anche dei Beatles e dei Rolling Stones nel decennio successivo. E ancora dei Led Zeppelin e i Deep Purple negli anni 70 dei grandi cambiamenti.
Rivalità esasperate sotto i riflettori, montate dai manager e dai media, ma mai davvero dimostrate.
Perché, si sa, il pubblico ha sempre bisogno di un “antagonista” da “combattere”. Appaga l’ego del proprio eroe, aumenta l’adrenalina e il senso di competizione. E la competizione, se sana, porta a risultati certi. Soprattutto in fatto di musica. E, se i Beatles spopolavano con i loro brani orecchiabili e avevano la capacità di piacere a tutti, gli Stones saziavano invece la fame un po’ “sporca” e fuori dalle righe dei più ribelli. Due rovesci necessari per la perfetta riuscita di una sola medaglia.
Più che storiche rivalità si trattava di semplici differenze stilistiche, di strade opposte, di modi diversi di intendere e fare musica. Si trattava di fruttuose concorrenze. Fruttuose perché, chi beneficiava di queste leggendarie competizioni sulla scena, era indubbiamente il pubblico che godeva di performance sempre migliori, di successi che superavano i precedenti. In fondo la competizione aumenta la qualità dei risultati.
Non esiste sole senza luna. Così come il successo degli uni non sarebbe stato probabilmente lo stesso senza la naturale contrapposizione artistica degli altri.
E, in tutti questi casi storici, come si fa a preferire uno stile all’altro? Sarebbe come dover rispondere alla classica, sciocca domanda “vuoi più bene a mamma o a papà?”.
E così arrivarono i luccicanti anni 80. Anche gli adolescenti dell’epoca -me compresa- ebbero diritto a eroi ed “anti-eroi”. E vedemmo fronteggiarsi oltreoceano miti ineguagliabili come Michael Jackson e Prince. Antagonisti nell’immaginario collettivo di quella black music geniale che ha cambiato definitivamente la storia. Ma, ancor di più, in Inghilterra, i Duran Duran e gli Spandau Ballet. Miti per eccellenza di un decennio che segnò una produzione musicale impressionante di cui, ancora oggi, avvertiamo la scia prepotente.
Simon Le Bon Bon Vs Tony Hadley. I due storici frontman, fautori dell’ondata anomala della new wave-romantic britannica.
Due voci piene, corpose. Visi da fotoromanzi e gran prestanza fisica. Capigliature e abbigliamento agli antipodi che soddisfacevano tipologie opposte di adolescenti innamorate e di amanti della musica. Non si poteva resistere a questi due ragazzi e alle loro band. Raccolsero l’eredità estetica del glam rock reinterpretandola con stile indiscusso. Ma in due modi opposti. Come nelle “leggende” dei decenni passati.
Eppure no, come nei casi precedenti, le due band non erano affatto “nemiche”, anzi incrociarono spesso le loro carriere artistiche fondendo le loro evidenti diversità.
Buon compleanno, Tony Hadley
Ed è notizia recente una dichiarazione dello stesso Tony Hadley degli Spandau Ballet che oggi compie 61 anni e gode ancora della potenza piena della sua splendida voce calda.
“Vorrei essere stato nei Duran Duran” ha detto durante il podcast Stars Cars Guitars.
E nel 1997 cantò infatti la splendida Save a Prayer (dall’album “Rio” dei Duran Duran) in coppia proprio con Simon Le Bon. I brividi, per noi ragazzine dei favolosi eighties, arrivarono alle stelle. Ed è ancora virale un video, in realtà abilmente montato, in cui le due voci si mescolano in quella che fu una delle canzoni emblema di quegli anni.
E immediatamente torniamo indietro.
Catapultati quasi con prepotenza nelle fiammelle di quei concerti per i quali dovevi scappare di casa. Perché i genitori non volevano.
Eppure ci sembrava impossibile che non capissero. Proprio loro che, vent’anni prima, si erano “strappati i capelli” per altri due nemici-amici, per John Lennon e Mick Jagger.
Written by: Valentina Proietto Scipioni
© 2023 voicebookradio.com Cod.Fiscale 97824430157 - P.Iva 10494570962 - Licenza SIAE n.6671 - anno 2023
Post comments (0)