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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Lasciarsi un giorno – Strings Version”- Gianluca Misti
Ponte Sisto è notoriamente uno dei posti più romantici di Roma: l’isola tiberina e San Pietro salutano una da una parte e uno dall’altra, la musica onnipresente suona di sottofondo e copre il rumore dei lucchetti appesi alle catene, lasciati lì al posto di un “per sempre”. Croce per i single in cerca di un partner, ma delizia per le coppie molto affiatate: come si può lasciarsi un giorno a ponte Sisto? Semplicemente, non si può: neanche quando si dovrebbe essere abbastanza maturi da affrontare una rottura.
Per Zoe e Tommaso, dai san pietrini del ponte nasce una musica malinconica, quella della soundtrack, che si trascina dietro tante cose non dette. Ad un punto – da lei percepito come – di stallo della loro relazione, Zoe decide di confidarsi con Marquez, uno scrittore che gestisce una posta del cuore ed è sempre incredibilmente disponibile a darle dei consigli. Dall’altra parte, Tommaso sta litigando con l’editore affinché pubblichi il suo romanzo così com’è, senza il lieto fine forzato che gli farebbe guadagnare molto di più. E nel mentre, cerca di sopravvivere come può: si dedica a lavoretti vari, gestisce una posta del cuore con lo pseudonimo di Marquez. Guardare il film “Lasciarsi un giorno a Roma” significa vivere la sofferenza di Tommaso, quasi insultato dalla donna che ama da 10 anni eppure costretto al silenzio per non rovinare tutto.
“Abbiamo fatto l’amore: sono sicura. Non lo amo più.” –Zoe a Marquez
Tommaso riceve questi messaggi mentre Zoe è nell’altra stanza, si fa la doccia e non sa niente. Lei non sa che lo ferisce terribilmente ogni giorno, non sa che i suoi cambiamenti, i suoi miglioramenti, dipendono proprio dai suoi sfoghi. Zoe parla esclusivamente con Marquez, perché con Tommaso finisce per non dirsi niente o peggio, per litigare e dirsi cose orribili che nessuno dei due pensa: cosa hanno fatto per 10 anni?
“Siamo andati a cena fuori. Fine.” –Tommaso
E 10 anni si polverizzano in una sola, dolorosissima coltellata alle spalle. Gli sforzi di Tom Tom, come lo chiama lei, sembrano non servire più a niente: forse non esiste una metà, neanche se ci si adatta alla forma irregolare della persona che abbiamo davanti.
“Lasciarsi un giorno a Roma” non è un film allegro, ma è sicuramente uno dei più teneri e romantici degli ultimi anni. Per chi è ancora inebriato dall’aria di San Valentino e vede il mondo ricoperto da petali di rosa: è in un addio non detto, a ponte Sisto, che si cela la forma più pura di amore e affetto. Buttate i cioccolatini.
Written by: Alice Franceschi
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