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La raccolta differenziata ha preso il via, in Italia, da ormai molti anni. A volte può succedere di fare degli errori nello smistamento dei rifiuti. Impariamo a differenziare.
Secondo una classifica dell’Eurostat, l’Italia si trova in testa rispetto agli altri Pesi europei in ambito di riciclaggio. La prima legge in Italia sullo smaltimento risale al 1941 e regolamentava lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Nel 1982 venne introdotto il termine riciclo, emanando obblighi di raccolta, riuso e riciclo dei rifiuti.
Si iniziò a disciplinare la raccolta differenziata nei centri urbani nel 1988. Nel 1997 e nel 2006 iniziano ad essere indicate metodologie da utilizzare per la raccolta differenziata in modo specifico. Le normative generali sono emesse dall’Unione Europea e poi adottate dallo Stato, il quale lascia la gestione ai Comuni. Perciò, le regole non sono le stesse per ogni città. A seconda dell’azienda che gestirà i rifiuti, le disposizioni possono cambiare. Per conoscere il regolamento, è necessario consultare il sito del Comune di appartenenza.
Spesso si commettono banali sviste facendosi ingannare magari dalla particolarità dei materiali e dalla loro difficile identificazione, finendo così per inserire rifiuti nei cassonetti sbagliati. Ecco uno schematico recap per cercare di evitare sviste e sanzioni.
Nella raccolta della plastica vanno solo imballaggi, bottiglie, flaconi, contenitori, dispenser, buste e sacchetti. Per essere sostenibili e rispettosi dell’ambiente in modo efficiente, si raccomanda di appiattire le bottiglie e i contenitori, e non accartocciarli. Lasciando la sagoma distesa e riconoscibile, si rende il lavoro più semplice alle macchine che operano le prime fasi dello smistamento.
Non puoi buttare qui:
* Giochi: quelli piccoli vanno nell’indifferenziata, quelli grandi nella piazzola ecologica;
* Utensili: barattoli di plastica, bacinelle, sottovasi e vasi vanno gettati nell’indifferenziata;
* Cancelleria: penne, evidenziatori, cartelline in plastica vanno nell’indifferenziata;
* Tetrapack: in alcuni Comuni va nella raccolta multimateriale – plastica, carta, metalli -, in altri nella carta;
* Accessori: oggetti come ciabatte o occhiali vanno nell’indifferenziata.
* CD rom usati: oggetto composto da policarbonato, un materiale riciclabile, ma attualmente in Italia non ci sono gli strumenti necessari al riciclo. Per questo vanno gettati nell’indifferenziata.
La plastica riciclata viene usata per innumerevoli scopi, ad esempio la costruzione di nuovi arredi urbani: panchine, staccionate e giochi per i parchi pubblici.
Nella raccolta della carta si possono buttare:
* Carta di giornale;
* Sacchetti di carta;
* Scatole in cartoncino di prodotti alimentari e non.
Vanno nell’indifferenziata:
* Scontrini: sono solitamente realizzati con carte termiche e sostanze chimiche;
* Carta forno: è ricoperta da uno strato di materiale antiaderente;
* Carta sporca di sostanze velenose: non è riciclabile perché non lo sono sostanze come vernici o solventi.
Non puoi buttare qui:
* Scatola della pizza: puoi buttarla nella carta solo se è pulita. Se sporca, dividi gli avanzi -umido-, il coperchio pulito -carta- e la parte sporca -indifferenziata-. Se è cartone compostabile va nell’umido;
* Fazzoletti: quelli di carta sono antispappolo e quindi difficili da riciclare. Vanno nell’umido solo se bianchi e privi di detergenti o sostanze tossiche, altrimenti vanno nell’indifferenziata.
Il 90% circa dei sacchetti, delle scatole e dei giornali è realizzato con carta riciclata.
In questo bidone vanno solo gli scarti di cucina perché possono essere trasformati in compost, ovvero un fertilizzante organico ottenuto dal trattamento dei Rifiuti Organici raccolti separatamente.
Ci sono poche eccezioni: puoi buttare qui le bioplastiche compostabili certificate e la cenere prodotta dalla legna del camino.
Non puoi buttare qui:
* Sacchetto non compostabile: la raccolta dell’umido deve essere fatta in sacchetti compostabili e certificati;
* Tovaglioli di carta: possono essere inseriti nell’umido solo se sporchi e in piccole quantità.
Vanno nell’indifferenziata:
* Lettiere: possono essere buttate nell’umido solo se sono interamente compostabili;
* Capelli, peli, polvere: non sono riciclabili perché hanno una biodegradazione molto lenta;
* Pannolini e assorbenti: contengono plastica e possono favorire rischi di tipo sanitario.
Nella raccolta del vetro si può gettare solo il vetro di bottiglie e vasetti con la sigla VE. Si stima che ormai in Italia oltre il 70% delle bottiglie di vetro sia prodotto tramite il materiale vetroso recuperato con la raccolta differenziata.
Vanno nell’indifferenziata:
* Bicchieri, brocche, caraffe di vetro: perché la raccolta è solo per gli imballaggi senza tappo;
* Cristalli: contengono – anche se in quantità limitate – piombo, che compromette il riciclo;
* Specchi: la superficie riflettente è ottenuta facendo aderire alla lastra un sottile strato metallico;
* Ceramica e porcellana: perché possono essere fatte con diversi materiali, per esempio argilla e alluminio;
Dove vanno portati tutti i rifiuti che non possono essere gettati nei bidoni della raccolta.
* Elettrodomestici e strumenti elettronici: in alcuni casi possono essere consegnati al negozio di riferimento;
* Lampadine e neon;
* Olio esausto: esistono anche appositi punti di raccolta;
* Residui di vernici e prodotti chimici.
E’ evidente che la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti svolgano un ruolo di estrema rilevanza per salvaguardare l’ambiente e il nostro pianeta. Il corretto smaltimento favorisce un ambiente più sano, ed ogni cittadino deve impegnarsi al meglio delle sue possibilità. Però, dite la verità, avete anche voi un prodotto che vi manda in crisi ogni volta che lo dovete buttare?
Grazie a questa lista potrete avere più certezze e togliervi qualche dubbio!
Scritto da Arianna Abatecola
Written by: Redazione
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Tempo di lettura 4 minuti
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