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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Die Together” – Amanda Tenfjord
Ho perso il conto delle volte in cui, a scuola, abbiamo parlato della Grecia Antica. L’abbiamo analizzata in tutte le salse: dal punto di vista storico, artistico, politico, filosofico e culturale…
Della Grecia sappiamo davvero vita, morte e miracoli, o almeno così crediamo, perché la realtà differisce un po’ da questa opinione. Eh sì, perché a parte qualche scarna informazione trovata sui libri di testo – per lo più nelle pagine colorate, quelle degli approfondimenti, che, detto tra noi, non vengono proprio imparate con meticolosa attenzione – non sappiamo quasi nulla di come funzionava l’istruzione. Questo, forse, ci allontana dagli adolescenti dell’Antica Grecia, perché oltre ad essere già distanti temporalmente e fisicamente, non sapere nulla di qualcosa che per noi è così vicino e quotidiano può distaccare. Eppure, anche i ragazzi greci andavano a scuola – e fin qui, ci potevamo arrivare anche da soli.- Anzi, per essere precisi, è meglio affermare che alcuni di loro potevano avere un’istruzione.
Non perdiamo tempo, però, scopriamo nello specifico come vivevano questa realtà così significativa nelle nostre vite!
Anche in questo caso c’è da fare una distinzione tra le due potenze più grandiose di quel tempo. Per quanto riguarda Atene, la scuola era vissuta in maniera importante. Primo aspetto non trascurabile: le ragazze non andavano a scuola. Sì, anche a me sta ribollendo il sangue in questo momento, ma vista anche la situazione attuale di alcuni Paesi, non c’è molto di cui stupirsi. Tuttavia, nei casi più fortunati, imparavano a leggere e scrivere in casa. I maschi, invece, fino all’età di 6-7 anni imparavano a casa da un istitutore – uno schiavo, nella maggior parte dei casi – o dalla madre.
Arrivati a quell’età, fino ai 14 anni, frequentavano una scuola, che poteva essere pubblica o privata, anche allora. Non si scriveva sui quaderni e penne – non l’avreste mai immaginato vero? – ma su tavolette ricoperte di cera utilizzando uno stilo. I libri erano rari ed estremamente costosi, così i pochi che erano disponibili venivano letti ad alta voce e chi non li possedeva… beh, doveva imparare a memoria. Difficile credere che qualcosa che ci sembra così scontata fosse così preziosa all’epoca. Entriamo nel vivo. Cosa studiavano gli adolescenti del passato?
L’apprendimento era molto vario: dovevano essere preparati nelle arti, nella matematica, nella letteratura – Omero si studiava anche molti anni fa! – e nella musica. Non lo immaginereste mai, e invece anche nell’Antica Grecia si suonava il flauto!
Ma al di là del flauto, vi sblocco un altro ricordo sepolto nei meandri della memoria: usavano i regoli – scommetto che ve la ricordate anche voi quella valigetta gialla che usavamo alle elementari! -. Insomma, un panorama ricco di differenze rispetto al nostro modello… eppure non così lontano!
A Sparta le cose erano ben diverse. Scommetto che tutti noi, non appena sentiamo il nome di questa città, pensiamo alla stessa parola: guerra. Gran parte della loro vita era dedicata ad essa. Fin dai 7 anni i bambini, e anche le bambine in questo caso, venivano educati e istruiti. Veniva insegnata loro sia la lettura sia la scrittura, ma erano secondarie. L’arte della sopravvivenza era presa molto sul serio, invece. Visto che il loro regime alimentare era rigidissimo, li si istruiva a rubare il cibo senza farsi notare. Se venivano scoperti, erano guai: venivano puniti duramente.
A 18 anni arrivava il momento topico: il loro scopo era superare delle prove molto complicate. E se si veniva bocciati a questi esami, il castigo era la perdita dei diritti politici, in quanto non venivano più considerati cittadini. Era una società difficile, in cui non era prioritario formare una persona, ma un ottimo soldato, capace di portare in alto questa potenza.
Insomma, valutando queste possibilità, tutto sommato non siamo messi affatto male. Certo, i problemi ci sono ancora, ma per fortuna le cose sono cambiate sotto tanti aspetti. E la speranza è che un’istituzione importante come la scuola possa crescere sempre, migliorando di giorno in giorno.
Scritto da: Benedetta Bini
Written by: Aurora Vendittelli
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