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Il Napoli tocca lo scudetto con una mano. Sono serviti 93 minuti per sbloccare la sfida che ha permesso ai partenopei di allungare una mano sulla centoventunesima edizione della Serie A. Alla fine un tiro al volo di Raspadori ha bucato la difesa juventina, dopo un gol annullato a Di Maria, viziato da un fallo di Milik su Lobotka.
Una partita che ha visto il Napoli padrone del gioco con una percentuale di possesso palla pari al 65% con ben 17 tiri. Ora gli azzurri hanno la possibilità di conquistare matematicamente lo scudetto già dalla prossima giornata, nel caso di una sconfitta della Lazio e di una vittoria dello stesso Napoli. Sarebbe il primo dopo gli unici due conquistati quando ancora c’era Diego Maradona ad infiammare la piazza napoletana.
I tifosi lo sanno bene e dopo la partita uno sciame di motorini ha seguito il pullman della squadra. Per tutta la città è scattato il panico generale e le prove per la festa scudetto. Una vittoria cercata, sofferta, voluta dopo l’eliminazione dalla Champions. Nonostante il primo posto sia ormai scontato, gli uomini di Spalletti non vogliono mollare di un centimetro. Perché questo è lo scudetto di chi ha fatto la gavetta nelle serie minori, di chi ha battuto i campi di provincia, di una piazza che lo meritava. E’ lo scudetto di Napoli, è lo scudetto del Napoli.
In attesa del derby della madonnina formato Europa, Milan e Inter -trascinate da Leao e Lukaku– battono, rispettivamente, Lecce ed Empoli.
Grande prova del portoghese – doppietta per lui – che dimostra di avere pochi eguali al giorno d’oggi, in Italia e non solo. L’Inter passeggia ad Empoli chiudendo la gita in Toscana con un secco 3-0, senza diritto di replica. Passo importante delle milanesi, con il Milan che aggancia la Roma a quota 56 punti e l’Inter che rimane vigile al sesto posto con 54.
Discorso diverso per le due squadre della capitale. La Lazio perde in casa per 0-1 contro un ottimo e solido Torino, primo gol di Ilic in maglia granata. La Roma cade a Bergamo mutilata: 3-1 per l’Atalanta, strappo muscolare per Diego Llorente e brutta botta per Dybala. Il tutto a meno di tre settimane dalla semifinale di andata col Bayer Leverkusen.
Se a Milano quindi pare essere tornato il bel tempo, non si può dire lo stesso per le capitoline. In ottica Champions sarà importante il prossimo turno, che vedrà la doppia sfida Roma vs Milano: il Milan affronterà i giallorossi a Roma, mentre la Lazio andrà in trasferta a Milano contro i nerazzurri.
Negli ultimi banchi della classe Serie A il marasma si fa sentire. Nessuna è disposta a retrocedere e tutte lottano con il coltello tra i denti. Il Verona si aggrappa al suo fantasista Simone Verdi, che con una doppietta lancia gli scaligeri a un punto dallo Spezia. Proprio i liguri – protagonisti del derby contro la Sampdoria – ringraziano un quasi omonimo del giocatore del Verona, di nome fa Daniele e di cognome Verde, suo il gol del pareggio che replica a quello di Amione.
Una situazione diversa quella della Cremonese, che dopo gli ultimi due successi contro Sampdoria ed Empoli cadono a Udine per 3-0. Nei friulani incanta il giovane Samardzic con un gol d’esterno meraviglioso, chiudono Perez e Success.
In un mare piatto navigano invece le squadre dall’ottava alla tredicesima posizione. Il Bologna ha perso con il già citato Verona. La Fiorentina cade a Monza, dopo una clamorosa rimonta da 0-2 a 3-2 dei lombardi. Il Sassuolo, invece, manca di lucidità e concede tre gol a una Salernitana che rimane così a +7 punti sulla zona retrocessione.
Giornata di Serie A che rivede un po’ gli equilibri -soprattutto davanti- e che riapre la corsa Champions anche per un’Atalanta che sembrava ormai relegata a un posto in Conference League. Sarà fondamentale il prossimo turno, sia in ottica Europa, che in ottica scudetto, perché il Napoli lo tocca ormai con una mano.
Written by: Federico Di Maio
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