Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Who are you?” – The Who
Chitarre distrutte o incendiate sul palco, folla impazzita che fa il classico segno delle corna con la mano: questi sono i gesti intramontabili e indimenticabili del rock. Sappiamo che episodi simili sono successi, fanno parte del nostro immaginario comune del rock, ma spesso non sappiamo il perché.
Il fil rouge di oggi a voicebookradio.com è la parola indimenticabile.Il modo migliore allora è proprio omaggiare i veri e indimenticabili gesti delle leggende del rock mondiale!
Strumenti distrutti: la leggenda degli Who
Pete Townshend. Foto di “Rolling Stone”
Da che mondo è mondo si sa: i chitarristi rock sono soliti distruggere i loro strumenti sul palco alla fine di un concerto. Vi siete mai chiesti perché? Da dove nasce questo gesto?
I primi a distruggere una chitarra furono gli Who e in un modo del tutto casuale. La band stava infatti suonando in un locale sotterraneo quando il chitarrista, Pete Townshend, non si accorse che il soffitto era decisamente troppo basso e per sbaglio urtò il manico della chitarra che si danneggiò.
Preso dalla rabbia decise quindi di distruggere del tutto la chitarra, sbattendola più volte a terra. Galeotto fu il soffitto basso! Da allora, oltre ad essere uno dei più classici gesti rock, questo rituale è diventato quasi un tratto distintivo della band, tanto da essere riproposto in ogni loro concerto!
Un gesto internazionale
Il passo verso la diffusione globale è stato breve: distruggere uno strumento musicale durante un concerto rock è diventato in tutto il mondo il simbolo della lotta contro il sistema capitalistico e consumistico.
Da gesto di pura rabbia a simbolo di ribellione contro la politica!
Sono stati molti i gruppi musicali a seguire la scia degli Who: Paul McCartney dei Beatles o Kurt Cobain dei Nirvana sono solo alcuni grandi nomi di chitarristi e cantanti che proseguirono la moda di sfasciare le chitarre alla fine delle esibizioni!
Jimi Hendrix e la chitarra bruciata
Distruggere una chitarra evidentemente non era abbastanza soddisfacente per Jimi Hendrix visto che decise letteralmente di darle fuoco!
Durante il Monterey International Pop Festival del 1967, il famoso cantante e chitarrista lasciò esterrefatto il pubblico perché, dopo aver addirittura provato a suonare la chitarra con i denti, decise di dare fuoco allo strumento.
Questo è solo una delle tante immagini che tutti abbiamo stampate nella mente, uno dei più classici gesti rock!
Le corna: storia di un gesto sbagliato
Pollice, indice e mignolo alzato sono il gesto internazionale del rock, un simbolo che la folla in delirio compie ad ogni concerto! Sapete che in realtà il gesto non ha niente a che fare con la musica o con il rock?
Prima di tutto bisogna fare una distinzione fra due gesti spesso confusi: il segno delle corna e il segno detto I.L.Y.
Il gesto I.L.Y (pollice, indice, mignolo) in realtà non è altro che la trascrizione gestuale delle parole “I Love you”. I veri intenditori di musica rock sanno benissimo che è sbagliato fare questo segno durante un concerto! Simboleggia l’amore e non ha niente a che fare con il contesto.
Erroneamente si crede che le corna con il pollice aperto siano il segno del rock ma è solo una credenza popolare entrata a far parte del nostro immaginario e tramandata da decenni.
Il vero gesto della musica metal sono semplicemente le corna, senza il pollice alzato. Al di là dei vari significati scaramantici che questo segno ha in Italia, fare il gesto delle corna è corretto se si è a un concerto.
Tutto nasce da un’idea di Ronnie James Dio, cantante e frontman del gruppo metal Black Sabbath. Durante un tour, in maniera spontanea e casuale, alzò il braccio al cielo e fece il gesto delle corna.
Durante un’intervista James Dio disse che, avendo origini italiani, le corna per lui erano un gesto scaramantico che la nonna calabrese faceva spesso come porta fortuna. Da qui nacque l’idea di riproporlo in ogni concerto come una sorta di portafortuna!
Queste immagini e questi simboli si sono sparsi a macchia d’olio ed ancora oggi hanno un forte potere evocativo! Capelli lunghi, testa che ruota, folla in delirio, gesto delle corna: in una sola parola, il rock.
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