Suzanne Simard, una botanica canadese, ha effettuato diverse ricerche sui rapporti tra gli alberi nel bosco, facendo delle scoperte sensazionali che ci mostrano come l’idea del “Web” non sia propriamente un’invenzione umana.
Ciò che è emerso dai suoi studi afferma che quello che noi vediamo di un bosco è solo la punta di un iceberg molto più grande che si trova sotto i nostri piedi. Infatti, dove il nostro occhio non arriva, si stende l’incredibile rete dei funghi (micorrize), concentrati a migliaia nello spazio di un passo, che unisce tra loro gli alberi e costituisce un’incredibile infrastruttura tecnica di comunicazione e trasferimento delle risorse naturali tra le piante.
Questi funghi vengono utilizzati dagli alberi come ponte di collegamento, attraverso il quale si compiono azioni complessissime: basti pensare che, ad esempio, così sono in grado di riconoscere delle piante “figlie” e di inviare loro nutrienti per mezzo di alcuni segnali chimici, che possono anche riconoscere delle minacce e, in punto di morte, ritirare le radici per fare spazio a quelle più giovani.
In questo scenario già stupefacente, si è inoltre scoperta l’esistenza dei cosiddetti “alberi HUB”, che come dei server riescono a tenere insieme una ricca rete di collegamenti tra piante diverse. Come dice Susanne Simard, ci troviamo davanti al “Wood Wide Web”.
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