La fotografia è ovunque e in ogni momento, eppure spesso non riusciamo a capire la portata e la potenza delle immagini che scattiamo ogni giorno. La fotografia è un’invenzione che ha cambiato radicalmente il modo in cui vediamo quello che ci circonda: possiamo visitare posti lontani senza muoverci, condividere e (ri)vivere emozioni e momenti importanti anche a distanza. Prima tutto questo non era possibile.
Con queste parole ispirate l’australiano Korske Ara esprime ciò che la fotografia, molto più di una mera rappresentazione su carta lucida di un paesaggio, un oggetto o un individuo, è in verità.
E non c’è occasione migliore di questa per riflettere sull’affermazione di Ara appena letta: oggi, lunedì 19 agosto, ricorre infatti la Giornata mondiale della fotografia, nota anche come World Photo Day, che quest’anno giunge alla sua decima edizione.
Istituita nel 2009 in quanto data di nascita del dagherrotipo, primo strumento di sviluppo ideato dai francesi Joseph Nicèphore Nièpce e Louis Daguerre il 19 agosto del 1837, la Giornata mondiale della fotografia non va considerata solo un’occasione per riflettere sulla portata di un’invenzione che ha cambiato il nostro rapporto con la fugace volatilità dei ricordi, ma anche un ritaglio di tempo in cui contribuire attivamente a rendere onore al gesto di scattare una foto. Come?
Seguendo l’iniziativa lanciata da Korske Ara un anno dopo, il quale ha creato una pagina Facebook dove chiunque è libero di postare uno scatto particolarmente significativo e di condividere con gli altri, in questa maniera, molto più di una mera immagine: la potenza creatrice e perturbante di un ricordo.
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