In questo tiepido ma incerto Venerdì 27 Gennaio, meglio noto come “Giornata della Memoria”, ricorre il 72° anniversario dalla liberazione dei campi di concentramento nazisti di Auschwitz e Birkenau eseguito dalle truppe sovietiche.
Gli Ebrei, gli omosessuali, i rom e i testimoni di Geova sopravvissuti vennero tratti in salvo, ponendo, così, fine all’Olocausto, o per meglio dire alla Shoah, termine ebraico che sta a significare “distruzione”.
Alla (si spera) quasi totalità di voi lettori sicuramente questa data e questi luoghi non suoneranno nuovi, magari richiameranno alla mente qualche piatta lezione di storia affrontata, oppure un breve articolo seguito senza particolare interesse al telegiornale.
Potranno sembrare parole forti, persino brusche, ma è giunto il momento di rendersi veramente conto di cosa si commemori oggi, invece di voltare la testa dall’altra parte o sminuire la cruda realtà.
15 milioni. Stiamo parlando di circa due volte la popolazione di New York.
15 milioni di innocenti, la cui sola colpa fu di essere nati nel periodo sbagliato, che persero la vita in quella che potrebbe essere considerata la più grande dimostrazione di dove riesca ad arrivare la crudeltà umana quando viene scatenata.
Alcuni pensano che gli avvenimenti del passato siano semplicemente tali, ovvero lontanissimi e che non li riguardino in alcun modo, ma sbagliano: è proprio documentandosi, riflettendo e soprattutto tenendoli a mente che si ottiene una visione più aperta e consapevole dell’attualità, e di conseguenza si è pronti ad evitare che tali errori vengano commessi ancora nel futuro.
L’appello che noi di voicebookradio.com sentiamo di voler fare è proprio questo: fate vostri questi eventi passati, coinvolgete i più indifferenti o disinteressati, contrastate chi ancora si ostina a negare che tutto ciò sia mai avvenuto, lottate contro ogni forma di razzismo.
In quattro parole: ricordatevi di non dimenticare.
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