La Germania riunita, ovvero la fine del Secolo breve
Scritto da Ruggero Roccasecca il 3 Ottobre 2020
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Deutschland” – Rammstein
Il 3 ottobre 1990 si concluse il processo di riunificazione tedesca, o Deutsche Wiedervereinigung, con cui la Germania Ovest inglobò la Germania Est.
Ago della bilancia e pomo della discordia
La storia della riunificazione tedesca -per distinguerla dal’unificazione, la Deutsche Einigung, che si esaurì nel 1871 con la proclamazione del II Reich nel Salone degli Specchi di Versailles- inizia al termine del secondo conflitto mondiale.
Gli Alleati avevano infatti diviso le rovine del Terzo Reich e la sua capitale Berlino in quattro zone d’occupazione, che rispecchiavano le conquiste dei singoli eserciti durante il conflitto.

I Grandi alleati (Churchill, Roosevelt e Stalin) avevano trascurato di affrontare nei loro summit la gestione postbellica della Germania. Quindi, al termine del conflitto, le tensioni ideologiche emersero in tutta la loro forza, portando alla fondazione della Repubblica Federale Tedesca nelle zone di occupazione di Francia, Inghilterra e Stati Uniti e Repubblica Democratica Tedesca nell’area sovietica.
La Cortina di Ferro
La fondazione delle Repubbliche tedesche fu solo l’inizio delle tensioni nel teatro cruciale della Guerra Fredda che iniziò col Ponte aereo per Berlino, in seguito al blocco degli ingressi nei settori berlinesi alleati da parte dei sovietici.
Il confine tra le Germanie diventò anche la linea di demarcazione tra il blocco atlantico e quello comunista, perciò la frontiera della Germania Est fu sempre caldissima a causa degli innumerevoli tentativi di emigrazione clandestina dall’Est verso l’Ovest.

Naturale conseguenza, nel 1961, fu la decisione di costruire una barriera di protezione antifascista, Antifaschistischer Schutzwall, che divenne famoso in tutto il mondo come Muro di Berlino, o Berliner Mauer.
Ostpolitik e disgelo
Qualsiasi tentativo di riunificazione fallì fino a metà degli anni ’80, quando le personalità e le politiche di Willy Brandt e di Michail Gorbacev crearono la giusta alchimia.
Brandt, cancelliere della Repubblica Federale Tedesca, avviò una serie di operazioni di collaborazione economica tra Germania Ovest ed Est, trovando nuove possibilità da cui innescare un processo riunificatorio.
Gli sforzi di Brandt sarebbero però stati vani se Gorbacev, Segretario del PCUS dal 1985, avesse mantenuto la linea di comportamento dei suoi predecessori. Invece le scelte del dirigente sovietico miravano ad una maggiore indipendenza dei paesi satellite del Patto di Varsavia, scelte che furono tra le principali concause del crollo del blocco sovietico.
La Germania riunita entrò contestualmente nella Comunità Economica Europea, diventando la locomotiva e il motore del processo di integrazione europeo, sancito solo due anni più tardi, con i Trattati di Maastricht.
Ad oggi la Germania è una potenza economica ed industriale preponderante a livello mondiale, le cui prospettive future saranno interessantissime da analizzare ed osservare.